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Alitalia: dopo ritiro Air France si dimette Prato. Prodi, grande errore dei sindacati

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2 aprile 2008

E' rottura con Air France per l'acquisizione di Alitalia. Dopo il no della compagnia francese alla controproposta formulata nel pomeriggio di mercoledi' dai sindacati, il presidente e a.d. dell'Alitalia Maurizio Prato ha rassegnato le dimissioni. Per giovedì alle 15 è convocata una riunione del consiglio di amministrazione Alitalia per «le opportune e necessarie determinazioni». Lo ha annunciato in serata una nota diffusa dalla stessa compagnia in cui si precisa che «è scaduto il termine di avveramento delle condizioni di efficacia del contratto concluso con Air France-Klm siglato il 15 marzo», contratto che «pertanto viene meno». Borsa italiana, intanto, ha deciso di sospendere il titolo dalle contrattazioni, in vista della riapertura di giovedi. A questo punto il fallimento della compagnia, già evocato questa mattina dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, appare sempre più vicino. L'ipotesi ventilata è che si faccia ricorso alla Legge Marzano, varata per far fronte alla crisi del gruppo Parmalat.

Il rammarico di Spinetta

Il presidente di Air France-Klm, Jean-Cyril Spinetta, in una nota ha espresso il proprio rammarico per l'esito della vicenda. «Prendo atto con rammarico della rottura dei negoziati che non dipende da noi» ha affermato in una nota. «E' un progetto nel quale credevo profondamente - ha aggiunto - e nel quale continuo a credere perchè avrebbe permesso all'Alitalia di ritrovare rapidamente la strada per una crescita redditizia». Secondo una nota diffusa dalla compagnia franco-olandese «le organizzazioni sindacali hanno formulato una proposta nuova che si colloca in un quadro completamente diverso da quello al quale Air France-Klm si è attenuta sin dall'autunno 2007». L'unico pretendente di Alitalia, dunque, «ha dovuto constatare con dispiacere che non esistevano più le condizioni per il proseguimento delle trattative». Per Parigi, la nuova proposta «è incompatibile con l'obiettivo di un rapido ritorno alla redditività».
«In occasione della presentazione della sua offerta definitiva il 14 marzo scorso, Air France-Klm - ricorda la nota - ha chiaramente indicato che avrebbe subordinato l'offerta al preventivo ottenimento di un accordo con le organizzazioni rappresentative della maggioranza delle varie categorie di personale dell'Alitalia (personale di terra e personale di volo), accordo relativo all'attuazione del piano industriale dell'Alitalia e del relativo piano sociale. Infatti, Air France-Klm sa per esperienza che nell'industria del trasporto aereo, nessun piano di ristrutturazione ha mai avuto successo senza il consenso dei lavoratori. Di conseguenza Air France-Klm ritiene che il piano industriale per l'Alitalia può avere successo solo se è sostenuto dalle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori dell'Alitalia».
Air France-Klm, prosegue il comunicato, «non ha ricevuto alcun mandato dal suo consiglio di amministrazione per dar seguito a questo schema completamente nuovo. Nel merito, questa nuova proposta, volta a mantenere nel perimentro di Alitalia attività pesantemente deficitarie, è incompatibile con l'obiettivo di un rapido ritorno alla redditività».

Prodi: grave errore dei sindacati. Ora se ne assumano la responsabilità

Sulla vicenda è intervenuto da Bucarest dove partecipa al vertice della NAto, il presidente del Consiglio Romano Prodi. «I sindacati hanno rotto una trattativa seria, ora se ne devono assumere la responsabilità. Aspetto delle notizie definitive, esco ora dal vertice Nato» ha detto Prodi interpellato dai giornalisti al suo rientro in albergo. «Mi dispiace perché era una trattativa seria, fondata su fatti e prospettive di una buona riuscita per Alitalia, di vita e di ripresa di cui avevamo bisogno».
Domani si svolgerà il Cda della compagnia «e noi saremo in contatto - ha precisato Prodi - per le decisioni da prendere. Ma ripeto certamente rompere è stato un grave errore perché c'era una prospettiva seria e concreta. Credo che ora si possa fare ben poco, e a questo punto tutte le ipotesi e le idee di fantastiche cordate, di proposte, di novità, se c'erano saltino fuori».
A chi gli chiede se sarà convocato, come chiedono i sindacati, un Cdm straordinario, Prodi risponde con una domanda: «Cosa può dire di più un Cdm? Nulla. I sindacati hanno rotto una trattativa che era condizionata da Air France al fatto che i sindacati fossero d'accordo; è chiaro che ora se ne devono assumere la responsabilità».
Quando gli si chiede poi se la trattativa sia stata vittima della campagna elettorale Prodi glissa: «Non so, è possibile» e ribadisce comunque di essere in attesa di conoscere quali siano state le ragioni esatte dalla rottura con Air France-Klm.

(a cura di Giuseppe Chiellino)

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