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Google il marchio più "ricco" del pianeta, Microsoft solo terza

di Gianni Rusconi

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21 APRILE 2008
La Top 100 dei marchi a livello mondiale

Quale è il marchio più potente del reame? Un tempo la risposta poteva essere Ibm o CocaCola, sotto il profilo dell'immagine forse anche Nike o Apple. Oggi il "brand" che guarda tutti dall'alto nella classifica dei più potenti in fatto di valore di mercato globale è Google, che precede General Electric e l'odiata rivale Microsoft. La società di Mountain View primeggia con 86,1 miliardi di dollari e registra un incremento del 30%, quella di Redmond si ferma a circa 71 miliardi nonostante un identico salto in avanti percentuale. La classifica BrandZ Ranking (http://www.brandz.com) è redatta dalla società di ricerche di mercato Millward Brown Optimor, misura il valore del marchio di oltre 50.000 aziende e viene prodotta sulla base di interviste a un campione di oltre un milione di consumatori a livello mondiale e su vari parametri di carattere finanziario calcolati sugli indici forniti da Bloomberg e Datamonitor.
Come l'anno passato, la società californiana mette quindi in fila vari colossi dell'industria a stelle e strisce e il gotha dell'industria hi-tech. Nella top ten figurano infatti CocaCola, McDonald's e Marlboro e nella top 100 vi sono fra le altre Hewlett-Packard, Cisco Systems, Oracle, Intel, Dell e i BlackBerry, con China Mobile, Ibm, Apple (era 16esima nel 2007) e Nokia (era 12esima) ad occupare rispettivamente il quinto, sesto, settimo e nono posto in graduatoria. La classifica, dicono gli analisti di Millward Brown Optimor, mostra in modo evidente come i marchi più forti abbiano continuato a crescere in termini di quote di mercato anche nei periodi di recessione generalizzata dei consumi. In altre parole, neppure la frenata degli acquisti dovuta (in parte) alla contrazione dell'economia americana ha minato il potere delle multinazionali più importanti del pianeta, il cui valore complessivo è infatti cresciuto in media del 21%. I marchi tecnologici, da parte loro, sono rappresentati da ben 28 aziende e hanno contribuito (con oltre 187 miliardi di dollari) per oltre la metà della crescita globale delle Top 100 del Ranking BrandZ. Sommando, per essere ancora più precisi, il valore calcolato per il 2008 delle aziende inserite nella Top 100 si arriva alla stratosferica cifra di 1,94 trilioni (1.940 miliardi) di dollari. E questo vuole anche dire che gli investimenti (leggi azioni) nei titoli di questi marchi rimangono un riferimento preferenziali per il mercato, soprattutto in una fase di turbolenza e di recessione.
Fra le note segnalate da Millward Brown Optimor nel report annunciato oggi ai media vanno rimarcate le seguenti. I marchi cinesi (China Mobile, Bank of China, China Construction Bank e ICBC) stanno scalando la classifica del BrandZ Ranking e stanno tirando la volata anche alle altre aziende del continente asiatico (giapponesi e coreane) presenti nella Top 100. Altra tendenza globale confermata dallo studio è l'ascesa inarrestabile del cosiddetto Bric (Brasile, Russia, India e Cina) e dei mercati emergenti in generale, aree che giocano un ruolo chiave nello sviluppo internazionale di marchi come Apple, Gucci e vari altri e che fanno salire alla ribalta aziende sconosciute come le russe Mts (89esima con un valore di 8,1 miliardi di dollari, un decimo di quello di Google), Lukoil, Beeline e Baltica, l'indiana Icici e le brasiliane Brahma, Petrobras e Bradesco.

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