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Google vola con profitti record

di Marco Valsania

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18 Aprile 2008

I profitti record di Google, annunciati ieri sera a mercato chiuso e accolti nell'«after hours» con un rialzo del 17%, sono arrivati troppo tardi per portare sollievo a Wall Street, che ha vissuto una seduta segnata ancora dalla crisi del credito. Merrill Lynch, una delle banche più scottate dalla debacle sui mutui, ha presentato un bilancio in perdita: quasi dieci miliardi di dollari di svalutazioni complessive sono costate al protagonista di Wall Street un passivo di 1,96 miliardi di dollari nei conti dei primi trimestre dell'anno, il terzo consecutivo archiviato in rosso. E l'amministratore delegato John Thain ha definito l'attuale tra i periodi «più difficili mai visti in trent'anni di carriera a Wall Street». Senza facili schiarite in vista: Thain ha sostenuto che è "ragionevole" aspettarsi che Merrill per il resto dell'anno possa offrire bilanci in attivo, ma ha avvertito che le sfide rimarranno molte. E ha annunciato, in risposta alla crisi, l'eliminazione di 4mila posti di lavoro, mille già tagliati nei primi tre mesi, su un totale di 63mila dipendenti.
Il titolo di Merrill, che ha già perso oltre 16% dall'inizio dell'anno, ieri è riuscito a guadagnare il 4,1% nella speranza che, dopo le nuove perdite, il peggio sia passato. A Wall Street, però, l'indice Dow Jones ha strappato un rialzo minimo dello 0,02%, il Nasdaq è scivolato dello 0,35% e lo Standard and Poor's 500 ha guadagnato lo 0,06 per cento. Ad alimentare ulteriormente la tensione dei listini, ha contribuito anche la nuova inchiesta del procuratore generale di New York, Andrew Cuomo, sui bond societari e comunali (Ars). Un'inchiesta che coinvolgerebbe Ubs, Merrill Lynch e Goldman Sachs.
In Europa le Borse hanno chiuso una seduta incerta: sotto il peso del bilancio deludente di Nokia, il Dow Jones Stoxx 600 ha perso lo 0,6%, il britannico Ftse ha ceduto l'1,1%, il tedesco Dax lo 0,3%, mentre il francese Cac40 ha guadagnato lo 0,2 per cento. A Milano il Mibtel è arretrato dello 0,31% e l'S&P/Mib dello 0,28 per cento.
«Gli oneri delle società finanziarie restano un campanello d'allarme, il segno che non siamo ancora usciti dal tunnel della crisi del credito – ha detto Octavio Marenzi della Celent – E sembra probabile che le pressioni sui bilanci aziendali continuino».
Neppure i titoli tecnologici sono stati in grado di sostenere nuovi rally a Wall Street, nonostante le performance in crescita riportate nel dopo mercato di mercoledì da Ibm e da eBay. Ibm, in particolare, ha registrato un incremento del 26% negli utili trimestrali e migliorato l'outlook, con il titolo che ha guadagnato il 2,5 per cento. Ebay, i cui utili sono lievitati del 22%, non ha invece convinto, cedendo il 3,2 per cento. Anche perché il mercato è stato raggiunto da altri bilanci in difficoltà: il colosso farmaceutico Pfizer ha sofferto un declino del 18% negli utili del primo trimestre, a 2,78 miliardi di dollari, e i suoi titoli hanno ceduto il 4 per cento.
A Borsa chiusa sono arrivati i conti di Google: i cui profitti trimestrali sono saliti del 31%, a 1,31 miliardi di dollari, a fronte di ricavi in progresso del 42%, a 5,19 miliardi. Il colosso di internet sta anche intensificando i negoziati per un patto pubblicitario con Yahoo!, che potrebbe far deragliare i piani di conquista di Microsoft.
Il bilancio più seguito è rimasto durante la seduta quello di Merrill: in nove mesi di conti negativi la banca d'investimento ha accusato perdite per 14 miliardi di dollari, più che cancellando i forti guadagni registrati nel corso del 2005 e del 2006. In passato aveva già scontato 24 miliardi di dollari di svalutazioni. Dei nuovi oneri legati in gran parte a mutui e prestiti, 6,6 miliardi hanno influito sulle perdite nette, mentre 3,1 miliardi per ragioni contabili non hanno pesato. Le entrate degli ultimi tre mesi sono scese a loro volta del 69% a 2,9 miliardi.

I NUMERI
1,31 miliardi - Gli utili
Nel primo trimestre Google ha registrato profitti in crescita del 30% a 4,12 dollari per azione rispetto ai 3,18 dello stesso periodo dell'anno precedente.

+42% - Il fatturato lordo
Le vendite hanno toccato quota 5,19 miliardi di dollari.
-35% - Il titolo da inizio anno
Le azioni del motore di ricerca hanno subito una brusca frenata nei primi mesi dell'anno: dal massimo di 747 dollari per titolo toccati nel novembre dello scorso anno si è passati a un minimo di 412 a marzo per attestarsi ieri a quota 449.

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