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Mediaset, utile 2008 oltre i 520 milioni

di Alberto Nosari

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Domenica 27 Aprile 2008

«La nostra strategia è chiara, precisa e lineare: consolidare la leadership nella televisione generalista, sviluppare un'offerta multicanale tramite una struttura multipiattaforma e potenziare le posizioni di forza conquistate sul mercato dei contenuti». Sono queste, puntualizza Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset dal 1996, le priorità a cui lavora lo staff che lo affianca al vertice del gruppo.

Strategia concretizzatasi in importanti acquisizioni nei contenuti, ma non solo. Mediaset ha conquistato Endemol, Medusa Film e Taodue diventando uno dei principali produttori di contenuti al mondo. Una realtà attiva in oltre 25 Paesi e destinata a registrare sviluppi significativi come si evidenzia anche dai risultati attesi per questo 2008, che per Endemol si dovrebbe chiudere con ricavi a 1,3 miliardi e un Ebitda in crescita a due cifre a circa 230 milioni.

Iniziative grazie alle quali, puntualizza Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset dal 2000, «siamo diventati l'unica major europea attiva su tutte le filiere del valore: dalla produzione dei contenuti alla distribuzione degli stessi facendo leva su un modello diversificato in quanto siamo leader nella televisione generalista e ci siamo precostituiti le condizioni per essere vincenti nel digitale terrestre».

Ma c'è pure altro poiché, continua il vicepresidente, «siamo attivi con successo anche nella pay tv, dove abbiamo superato di slancio i 2,5 milioni di utenti, e abbiamo una presenza articolata pure su internet, dove però l'approccio resta prudente/opportunistico, mentre il nostro network di trasmissione ha riconquistato l'utile operativo dopo i massicci investimenti realizzati negli scorsi anni per ammodernare gli impianti e predisporli al digitale terrestre».

E ciò, puntualizzano con orgoglio al quartier generale di Cologno Monzese, è stato conseguito grazie anche agli sforzi indirizzati allo sviluppo delle nuove opportunità. Il tutto, aggiungono, con la precisa finalità di «creare le condizioni per essere vincenti pure nel prossimo futuro senza intaccare quella redditività che nel presente consente di offrire uno yield del 7 per cento».

Risultati di grande soddisfazione, realizzati con il contributo di pressoché tutte le aree operative, a partire da quella raccolta pubblicitaria che ha evidenze importanti anche in questo primo scorcio del 2008. L'esercizio in corso, puntualizza Giuliano Adreani, amministratore delegato di Mediaset dal 1996 e capo di Publitalia, la concessionaria del gruppo, «è iniziato bene e nel primo bimestre abbiamo conseguito un progresso del 5 per cento; performance poi scesa a circa il 3% a fine marzo poiché il primo trimestre è stato influenzato dalle festività di Pasqua». Flessione recuperata ad aprile, anche per i motivi opposti. E tutto ciò rappresenta un buon inizio anche se, conclude il capo di Publitalia, «il percorso è ancora lungo e sarà necessario verificare l'andamento del primo semestre per poter esprimere un giudizio attendibile su un esercizio che potrebbe anche essere migliore a un 2007» chiusosi con un progresso poco al di sopra dell'1% nella raccolta.

La cautela è d'obbligo anche perché lo scenario congiunturale si è deteriorato, ma ciò, come ricordano a Cologno, non si è ancora riflesso sulla pubblicità e il futuro dipenderà dall'andamento del ciclo Usa. Più in particolare, precisano, se la recessione sarà breve e il recupero scatterà dal terzo trimestre, la raccolta pubblicitaria potrebbe risentirne solo marginalmente anche perché gli investimenti anticipano la ripresa e quindi il 2008 potrebbe essere un anno migliore al 2007 come ricordato.

Ma se il trend Usa dovesse peggiorare e permanere per tutto il 2008 gli effetti si estenderebbero presto all'Europa, riflettendosi anche sulla raccolta pubblicitaria in Italia e in Spagna, dove, fra l'altro, l'avvio del 2008 è stato lento anche perché ha sofferto di più dopo un quinquiennio di forte crescita e un 2007 chiusosi con un progresso dell'8,9% a oltre un miliardo di pubblicità.

Una dinamica che solo marginalmente potrà essere bilanciata dalle altre iniziative predisposte sul fronte internazionale. Da rilevare al riguardo che Mediaset ha investito circa 20 milioni in Cina per il 49% della joint finalizzata a raccogliere pubblicità per un canale sportivo che può contare su un bacino potenziale di 400 milioni di persone. Altri 20 milioni circa sono invece stati utilizzati da Telecinco per acquisire il 28% di un canale caraibico che trasmette in spagnolo su tutta la costa Est degli Stati Uniti. Iniziative di dimensioni contenute, ma considerate strategiche perché permettono di entrare in aree ad altissimo potenziale creando le condizioni anche per valorizzare al meglio pure alcuni contenuti di Endemol. Posizione destinata a rafforzarsi poiché Mediaset vuole replicare questi modelli ed ha allo studio numerosi dossier in aree ad alto potenziale e caratterizzati da un'offerta non ancora strutturata.

  CONTINUA ...»

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