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Telecom: piccoli azionisti chiedono di rivedere il piano per recuperare valore

di Barbara Lightwood

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3 aprile 2008

Un'azienda sana, ma ancora ingessata, incapace di colmare il differenziale tra il suo valore reale e il suo valore borsistico. Con questo spirito Franco Lombardi, presidente di Asati, si prepara all'assemblea di Telecom Italia del 14 aprile, prossima occasione di pubblico confronto tra l'associazione che riunisce circa 2.300 piccoli azionisti, gli altri soci, il management e il cda del gruppo. Impegnato nella raccolta delle deleghe da parte dei soci aderenti, che complessivamente 'valgonò circa lo 0,25% del capitale, Lombardi sottolinea in un colloquio con 'Il Sole 24 Ore Radiocor' di ritenere Telecom «un'azienda sana, un centro di eccellenza in termini di tecnologie e di risorse umane. Ma la cui sottovalutazione in Borsa non può essere giustificata solo con le condizioni generali di mercato, bensì con la lentezza decisionale e di azione da parte del nuovo management». Poco, secondo Asati, è stato fatto nel ridefinire l'organizzazione, «soprattutto sul fronte commerciale, ma anche nell'area degli acquisti, della finanza e del personale». Una lentezza riflessa in «un piano industriale senza appeal, il cui proposito sembra essere quello di limitare le perdite invece che enfatizzare le potenzialità di crescita dell'Ict e dei servizi più innovativi del business». Un piano, quindi, che «va rifocalizzato e riposizionato, passando innanzitutto attraverso una maggiore cura dei clienti per mantenerne la solida base, per poi passare attraverso il rinnovo della rete in fibra ottica, con vantaggi in termini di offerta di servizi innovativi e di riduzione dei costi di manutenzione rispetto all'attuale rete in rame». Circa poi 'Open Access', la nuova divisione creata da Telecom per la rete di accesso, Lombardi afferma che «si tratta per ora di una riorganizzazione interna, che per essere accettata dal mercato e dai concorrenti deve avere una governance che le consenta di operare in modo davvero separato». Questi, in sintesi, i messaggi per il nuovo management con cui Asati già intrattiene un dialogo sia attraverso una serie di missive sia attraverso il presidente Gabriele Galateri, incontrato a metà marzo. Ai nuovi vertici Asati chiede trasparenza e maggiore determinazione: «l'amministratore delegato ci dica che cosa ha trovato in Telecom», dichiara Lombardi auspicando di «ritrovare in Bernabè, a differenza di quanto avviene oggi, la grinta, la forza e l'incisività di un tempo». E poi, dopo le buonuscite percepite dall'ex a.d. Riccardo Ruggiero e dall'ex vicepresidente Carlo Buora, «scandalosamente premiati per avere distrutto valore, ci attendiamo poi che i nuovi compensi siano legati a obiettivi di performance quantitativi, in termini di valore del titolo, di Ebitda e di riduzione del debito, chiari ed esplicitati di fronte all'assemblea». Appuntamento entro il quale Asati, che in vista del rinnovo del Cda intende votare per una delle liste di minoranza, dovrà ora scegliere tra i candidati di Findim e quelli di Assogestioni. I contatti sono in corso. (Radiocor)

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