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Catricalà: «Mi aspetto condizioni migliori di quelle già esistenti»

di Rossella Bocciarelli

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23 MAGGIO 2008

La convenzione tra le banche e il Governo per ridurre le rate dei mutui «è un provvedimento opportuno, una disciplina equa di cui si sentiva il bisogno ». È il commento del presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, secondo il quale le condizioni standardizzate previste dall'accordo sono compatibili con la concorrenza. «Non necessariamente tutte le condizioni saranno standard – ha detto ieri Catricalà, a margine dell'assemblea annuale della Confindustria – Auspico che le banche facciano condizioni migliori di quelle minime previste dalla legge». Ma c'è un altro aspetto di cui è essenziale tener conto secondo il Garante della Concorrenza: va garantita anche la gratuità della portabilità dei mutui. Catricalà ha ricordato l'importanza dell'istruttoria avviata su questo argomento dall'Antitrust nei confronti di 10 grandi banche. «È importante - ha aggiunto - perché potremo portare un po' di concorrenza in questo sistema che ancora risulta ingessato». Secondo Catricalà «bisognerà incentivare la portabilità del mutuo a costo zero. La nostra indagine è importante ». Il provvedimento è comunque «un buon inizio, allarga il mercato, non lo restringe. Non è vero che ci sarà uniformità di condizioni, perché la convenzione dovrà dettare condizioni minime, ma le banche restano libere di fare condizioni migliori. È un provvedimento - ha concluso Catricalà - di cui c'era bisogno». Intanto, dal mondo delle aziende di credito, provengono conferme e adesioni allo spirito dell'accordo: sia il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-San Paolo, Giovanni Bazoli; sia l'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, che ieri pomeriggio è stato ricevuto a Palazzo Chigi dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta; sia, infine, il presidente di Mediobanca, Cesare Geronzi, (secondo il quale le aziende di credito concorreranno a realizzare la politica economica del governo) hanno confermato che, in buona sostanza, le banche ricontratteranno i mutui con i clienti a condizioni migliori. Cioè, abbassando le rate e allungando la vita residua del prestito per la casa, così come prevede l'accordo sottoscritto ieri con il Governo. Bazoli, peraltro, ha anche sottolineato che «molte banche avevano già iniziato a rinegoziare i mutui a condizioni migliori». Quanto ai sindacati, Raffaele Bonanni della Cisl, pur definendo buono l'accordo, chiede che venga monitorata la situazione istituendo un'apposita task force; molte associazioni dei consumatori, poi, non lesinano critiche: si pagherà tutto alla fine più gli interessi, affermano; dunque – sostengono– lo sconto promesso dal Governo non c'è. Altre sigle di difesa dei consumatori temono che l'accordo appena definito resterà inapplicato. A questi timori ha risposto il presidente dell'Abi, Corrado Faissola: «Le banche rispettano tutti gli accordi e quelle che aderiranno liberamente alla convenzione rispetteranno nello spirito e nella forma l'accordo con il Ministero dell'Economia. Come presidente dell'Associazione– ha dichiarato– me ne assumo la responsabilità diretta» .

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