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Finmeccanica compra l'11% di Eurotech. Primo trim in crescita

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13 maggio 2008


Finmeccania ha acquistato l'11% di Eurotech.

Il cda della Holding ha deliberato, infatti, l'ingresso nell'azionariato della società leader nel settore dei computer miniaturizzati, attraverso l'acquisto di circa l'11,1% del capitale - pari a 3.936.461 azioni - da alcuni dei soci fondatori (Dino Feragotto, Roberto Chiandussi, Giorgio Pezzulli), a un prezzo di 4,6 euro per azione.


L'accordo Finmeccanica-Eurotech.
L'accordo ha avuto l'ok dei due consigli di amministrazione, di Finmeccanica e di Drs. Nei 5,2 miliardi di dollari offerti dal gruppo italiano sono compresi 1,2 miliardi di indebitamento netto dopo la conversione anticipata delle obbligazioni convertibili di Drs. Il prezzo comporta un premio del 32% sulla quotazione media del titolo di Drs sul mercato Nyse negli ultimi 30 giorni.

La modalità dell'operazione. L'acquisizione sarà effettuata attraverso una fusione inversa, cioè con la costituzione da parte di Finmeccanica di una società di diritto statunitense che sarà fusa in Drs, con conseguente delisting di quest'ultima. Piazza Monte Grappa effettuerà l'operazione con un finanziamento bancario, che verrà successivamente rimborsato con una combinazione di aumento di capitale, emissioni di obbligazioni a lungo termine e cessione di attività. Tra queste è prevista la quotazione in Borsa di Ansaldo Energia.

Gli attori in gioco. Goldman Sachs International, IntesaSanpaolo, Mediobanca-Banca di Credito Finanziario e gruppo UniCredito sono bookrunners e mandated arrangers del finanziamento bancario mentre Sullivan & Cromwell è consulente legale di Finmeccanica per il finanziamento bancario. Linklaters e Legance sono i consulenti legali delle banche. L'advisor finanziario dell'operazione di Finmeccanica è Lehman Brothers Holdings mentre Arnold & Porter è il consulente legale. Inoltre il cda di Finmeccanica si è avvalso della consulenza di Goldman Sachs International e Mediobanca che hanno elaborato un'analisi dell'operazione e un parere di congruità, nonchè di Chiomenti Studio Legale. Per Drs, invece, Stone Key Partner e Bear Stearns sono stati i consulenti finanziari mentre Merril Lynch ha fornito un parere sulla congruità al cda. I consulenti legali sono stati Skaddern, Arps, Salte, Meagher & Flom.

La futura organizzazione. Come le altre società del gruppo Finmeccanica, Drs sarà integrata nel gruppo mantenendo la sua attuale struttura manageriale e la sua sede principale. Come di solito per questo tipo di operazione, Drs proporrà al Defense Security Service del Dipartimento della Difesa Usa che la società operi in base a uno Special Security Agreement che garantisca all'Amministrazione statunitense la tutela delle informazioni classificate. «Questo accordo - ha commentato Pier Francesco Guarguaglini, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica - testimonia la capacità del gruppo di far valere la propria tecnologia di eccellenza in tutto il mondo. Esso costituisce inoltre un'ulteriore opportunità di crescita, in particolare in un Paese come gli Stati Uniti che rappresenta il più significativo mercato della difesa e della sicurezza». Secondo Mark Newman, presidente e ad di Drs, «la straordinaria crescita di Drs nel corso degli ultimi cinque anni e il premio ottenuto dall'operazione costituiscono un ottimo risultato per i nostri azionisti».

I giudizi di Fitch e S&P. Fitch ha confermato il rating 'BBB' a lungo termine di Finmeccanica dopo l'annuncio dell'acquisizione della società statunitense Drs. L'outlook, si legge in una nota, rimane positivo. Confermato anche il rating a breve termine 'F2'. Contestualmente, l'agenzia di valutazione internazionale ha collocato Drs in rating watch positivo in ragione del basso livello di debito conseguente alla conclusione dell'operazione.

S&P, invece, dopo l'annuncio dell'acquisto di Drs ha posto in creditwatch negativo il debito a lungo (BBB) e a breve termine (A-2) di Finmeccanica . Il creditwatch, spiega l'agenzia di rating, «riflette l'aumento del debito necessario all'operazione, che potrebbe mettere sotto pressione il rating BBB». Effetto che, aggiunge peraltro S&P, «dovrebbe essere mitigato dalla vendita di azioni e di asset per circa due terzi del valore dell'acquisizione».

Nel primo trimestre utile netto a 126 milioni di euro. Intanto il gruppo Finmeccanica archivia il primo trimestre con un utile netto pari a 126 milioni di euro, con un aumento di 107 milioni (+563%) rispetto ai 19 milioni dei primi tre mesi del 2007. Lo comunica la società dopo l'approvazione dei risultati trimestrali da parte del consiglio di amministrazione. «Al risultato positivo - spiega Finmeccanica - ha contribuito la plusvalenza di circa 54 milioni di euro, al netto dell'effetto fiscale, relativa alla cessione del 2,85% di Stm alla società francese Ft1ct. Depurato di tale fenomeno, il risultato netto del primo trimestre 2008 risulta pari a circa 72 milioni di euro, con un incremento di 53 milioni (+279%) rispetto allo stesso periodo del 2007». Nell'esercizio 2008, si legge nella nota, si prevede una crescita organica complessiva dei ricavi del gruppo compresa tra il 6 e l'11% con un incremento dell'ebita adjusted compreso tra il 12 e il 19% rispetto all'esercizio precedente.

Il Financial Times omaggia Guardaguaglini. «Un toscano duro e determinato, che ama prendere le cose in maniera semplice e diretta». Così il Financial Times descrive Pier Francesco Guarguaglini, un uomo che «prendendo il comando di Finmeccanica sei anni fa ha trasformato la società da Cenerentola dell'industria europea della difesa ad attore globale, battendo rivali più forti come Eads». Guarguaglini «ha snellito e rifocalizzato il gruppo industriale italiano mentre Eads è rimasta impelagata nella sua eredità burocratica franco-tedesca» e anche se «il Governo italiano possedeva un forte pacchetto azionario così come i governi francese e tedesco avevano un'influenza su Eads». E ora arriva l'acquisizione di Drs Techologies, un accordo da 5 miliardi di dollari che «mette in imbarazzo» il colosso franco-tedesco, «pur cercando un'opportunità negli Stati Uniti, è stato costretto ad ammettere che non sapeva che Drs fosse in vendita». L'operazione, spiega il quotidiano, «darà a Finmeccanica un peso nettamente diverso nel mercato della difesa e sarà la conferma del gruppo come fornitore affidabile per il Pentagono».

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