«Il progetto di quotare Immit resta, ma lo faremo al momento opportuno quando i mercati lo consentiranno». Così il presidente di Immit, la società immobiliare di Intesa Sanpaolo, che ieri ha annunciato il rinvio dell'Ipo.
«Quando? Se sarà possibile nel 2008 bene, altrimenti nel 2009», ha aggiunto Bellan
parlando a margine di un incontro organizzato dallo studio legale Carnelutti. «L'interesse degli investitori c'era - ha tenuto a sottolineare Bellan -avremmo potuto andare in Borsa fin da subito, ma abbiamo deciso di non farlo perchè questo è un momento delicato e la tutela del risparmio rischiava di non essere garantita dalle attuali condizioni del mercato», considerando che la quota
retail dell'Ipo era riservata ai clienti dell'istituto. Bellan ha poi ribadito che comunque Immit continuerà a lavorare secondo il business plan annunciato durante il road show che prevede, fra le altre cose, investimenti per 400 milioni nei prossimi cinque anni: «Credo che in questo
momento il mercato dia spazio a chi compra e noi potremmo anche acquistare qualcosa». Si andrebbe così a incrementare un portafoglio immobiliare di circa 1,3 miliardi di euro dove Intesa Sanpaolo, attraverso gli affitti, incide per il 70,9% dei ricavi.
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