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Consumatori scettici sull'accordo Abi-Governo

di Rossella Bocciarelli

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Sabato 24 Maggio 2008
Consumatori: l'accordo non farà risparmiare

L'intesa Abi-Governo sulla rinegoziazione dei mutui continua a non piacere per niente alle associazioni dei consumatori che ritengono si tratti di «una sanatoria mascherata del decreto Bersani, ripetutamente violato dalle banche» e con la quale il mutuatario «rischia di pagare interessi aggiuntivi del 10-20%». Molte famiglie, inoltre, sostiene Paolo Landi di Adiconsum, «rischiano di essere indotte ad una scelta sbagliata».

Il timore delle sigle consumeriste è che la convenzione in via di definizione (materialmente dovrebbe essere pronta nel giro di dieci o 15 giorni) sia fraintesa dai risparmiatori, se non si spiega loro con chiarezza che la rinegoziazione proposta non è una trasformazione dal tasso variabile al tasso fisso. In effetti, quello che viene proposto con il nuovo protocollo, al quale poi le banche dovranno dare singolarmente la propria adesione, è solo una rata (non un tasso) fissa al livello medio del 2006, con l'intento di permettere "una boccata d'aria" a chi si è trovato improvvisamente di fronte a un esborso annuo, semestrale o mensile eccessivo e non programmato. La differenza fra il dovuto originariamente e quanto si è concordato con la ristrutturazione verrà addebitata al cliente in un apposito conto di finanziamento accessorio (tasso pari all'Irs a 10 anni +0,50%).

Alla scadenza (originaria) del mutuo ristrutturato si rifaranno i conti: se il saldo del conto accessorio è ancora in rosso perchè i tassi sono rimasti elevati, si allunga la scadenza del mutuo; se invece i tassi nel corso del tempo scendono e azzerano il conto accessorio, la rata del mutuo potrà nel frattempo anche essere scesa. Va detto, però, che in questo momento l'accordo tra banche e Governo sembra essere ancora una sorta di work in progress con dei punti tecnici ancora da definire. Lo stesso ministro dell'Economia ha detto in tv un particolare che non era nell'accordo iniziale, sottolineando che il protocollo per la ristrutturazione potrà essere applicato anche ai mutui a tasso variabile sottoscritti nel 2007 e «fino a un mese fa». E forse proprio perchè nei fatti il negoziato è ancora aperto, si va intensificando il pressing delle associazioni dei consumatori. Che chiedono «un incontro con l'Abi per chiarire alcuni aspetti tecnici e con il Governo soprattutto per sapere come intende utilizzare i 20 milioni di euro previsti in Finanziaria per i mutui a favore delle famiglie disagiate». Dall'opposizione, Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori, è tranchant: «Per i mutui a tasso variabile ancora una bufala del Governo. Quello che Tremonti cerca di vendere come una sua conquista non è altro che uno specchietto per le allodole».

Dal canto suo, l'Abi fa sapere che le banche non ci guadagnano nulla, nel sottoscrivere l'accordo, anzi, ci perdono: ««È un'operazione con degli oneri, non a vantaggio del sistema bancario, in termini economici» ha detto ieri il direttore generale dell'Abi, Giuseppe Zadra. Le banche, ha sottolineato «sono state invitate dal Governo» e hanno risposto all'invito per migliorare la funzionalità del mercato finanziario. Quanto ai clienti delle banche «hanno ora una serie straordinariamente ricca di opportunità: possono rinegoziarli secondo questo modello; possono trovare banche che seguono altri modelli di rinegoziazione, operativi già da un anno; possono restare col mutuo che hanno. Oppure – ha concluso Zadra – possono spostarsi in un'altra banca, perchè dal 1 giugno sarà totalmente attiva la portabilità gratuita».

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