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Pil Eurozona: Fmi rialza le stime, ma resta il rallentamento

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2 giugno 2008

Il Fondo monetario ha aumentato la stima pil per l'Eurozona a 1,75% quest'anno e a 1,25% per l'anno prossimo. In aprile stimava rispettivamente 1,4% e 1,2 per cento. È questa la conclusione della missione Fmi sulle politiche macroeconomiche dell'area presentata lunedì 2 giugno a Francoforte. Secondo il Fmi, però, tale conclusione è soggetta «a grandi rischi tenendo conto della persistente turbolenza finanziaria».

Alexander Leipold, del Fmi, ha indicato che la nuova stima «è preliminare» e deve essere successivamente assestata. Il Fmi rileva che l'economia dell'Eurozona ha aumentato negli ultimi anni la capacità di reazione agli choc e che «l'impatto di tali choc è tuttora contenuto come dimostra la forte crescita nel primo trimestre di quest'anno». In ogni caso l'impatto è destinato «intensificarsi» per tre motivi. Intanto il fatto che i prezzi al rialzo delle materie prime anche alimentari avranno un effetto sui consumi, il mercato immobiliare «nonostante andamenti divergenti nell'area, colpirà l'attività di costruzione, la ricchezza delle famiglie e la spesa». Poi la restrizione delle condizioni finanziarie: qualche progresso «apprezzabile» è stato fatto rispetto all'ammissione delle perdite e alla ricapitalizzazione, ma «i mercati non sono ancora tornati alla normalità». «La pressione sulle imprese e sulle famiglie derivante dall'aumento dei premi di rischio e standard di credito più stretti anche se non evidenti adesso diventeranno effettivi prossimamente». Infine l'indebolimento delle esportazioni «dato che sul tasso di cambio effettivo dell'euro, ora collocato nel lato forte rispetto ai fondamentali di medio periodo, pesa un carico sproporzionato del deprezzamento del dollaro». Ecco perchè la crescita del pil «calerà nei prossimi mesi per riaccelerare verso la fine del 2009». In sostanza si tratta «rispetto agli standard storici recenti di un rallentamento dolce».

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