Nei prossimi due anni quasi 100mila dipendenti in meno nella scuola tra insegnanti di ruolo e supplenti. Sanzioni (anche pecuniarie) per l'abuso della "malattia" nel pubblico impiego. Ridimensionamento della sanatoria dei "precari" decisa dal Governo Prodi. Irrigidimento del blocco del turn over (1 ingresso ogni 8-10 uscite). Taglio del 50% delle spese per la carta sostenute dalla Pa, a cominciare da quelle per relazioni, atti e pubblicazioni varie, con la Gazzetta ufficiale che dal 2009 sarà solo online. Sarebbero queste le ultime novità del pacchetto dei tagli sui cui poggerà il decreto con cui domani il Consiglio dei ministri varerà la manovra triennale targata Tremonti da circa 35 miliardi (di cui poco più di 13 per il prossimo anno).
Il via libera al Dl (e a uno o più disegni di legge delega) sarà preceduto questo pomeriggio da un incontro tra il Governo e gli enti locali, che insieme alle Regioni sono chiamate a contribuire in maniera cospicua al piano triennale di Tremonti: 3,4 miliardi solo il primo anno, cui si aggiungerebbe un altro miliardi di contenimento della spesa sanitaria (gli altri tagli sulla sanità scatterebbero nel 2010). Domani mattina, prima del Consiglio dei ministri convocato per il pomeriggio, l'Esecutivo illustrerà la manovra alle parti sociali. Una manovra che sul versante dei tagli creerebbe qualche preoccupazione anche all'interno della stessa maggioranza. Oggi ci sarà un vertice di An per esaminare la situazione.
Il cardine dell'operazione è rappresentato dalla riedizione del metodo Gordon Brown, seppure in forma rivista, che con il tetto alla crescita delle spese dovrebbe garantire minori uscite per quasi 10 miliardi nel triennio. Più di tre miliardi dovrebbero arrivare dagli interventi sul pubblico impiego e Pa. A quasi tre miliardi ammontano le nuove entrate (Robin tax, stretta su banche e assicurazioni e altre misure). Circa 4 miliardi saranno poi assicurati dal pacchetto-immobili, imperniato sull'accorpamento tra Demanio, Fintecna immobiliare e Patrimonio spa e sull'accelerazione della vendita delle caserme che, entro ottobre, saranno considerate dismesse. Quanto al pacchetto di tagli veri e propri, ci sarà una stretta sulle pensioni di invalidità. Dovrebbe poi calare la scure sulle comunità montane, sugli enti pubblici (in toto su quelli piccoli e parzialmente su quelli più grandi) e per otto città metropolitane dovrebbero scomparire le corrispondenti Province. Ci sarà poi un plan ad hoc per le semplificazioni e le delegificazioni. A partire da quelle per la realizzazione di un impresa in un giorno e per le aziende comprese in "distretti". Scatteranno il "taglia leggi" (abolizione del 25% dei provvedimenti legislativi esistenti) e il "semplifica leggi" (stop ai rimandi normativi incomprensibili). Verrà rafforzato lo strumento del "silenzio-assenso", saranno eliminate molte autorizzazioni e sarà ridotto al minimo l'uso della carta: la «Gazzetta» sarà on-line. E solo sul web viaggeranno anche le ricette dei medici del Servizio sanitario nazionale. La validità della carta d'identità passerà da 5 a 10 anni. Gli utenti danneggiati dai ritardi della Pa saranno indennizzati automaticamente. Dovrebbe anche essere previsto l'aumento dei contributi per i processi.
Il decreto prevede anche misure per lo sviluppo (dal nucleare alle infrastrutture e alle liberalizzazioni) e di "sostegno": libri scolastici scaricabili da internet; piano casa per le giovani coppie; bonus bebè dal 2009.