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Yahoo! sceglie Google per la pubblicità online

dal nostro corrispondente Mario Platero

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13 GIUGNO 2008
Speciale Microsoft-Yahoo

Alla fine Yahoo! ha scelto Google ed ha chiuso una delle più appassionanti saghe degli ultimi anni nel settore internet. Poche ore prima Microsoft, che puntava su Yahoo! una buona parte del suo sviluppo sulla rete, aveva a sua volta annunciato di aver chiuso ogni trattativa.
L'annuncio, giunto a tarda notte (ora italiana) spiega che Yahoo! e Google hanno raggiunto un accordo per condividere tecniche e ricerca pubblicitaria, e di voler unire i loro sistemi di pubblicità online. L'alleanza è controversa in quanto sia Google che Yahoo! insieme controllerebbero la quasi totalità del mercato pubblicitario online, con ovvie preoccupazioni delle autorità antitrust. Yahoo! ha dichiarato che l'accordo aumenterà il suo reddito pubblicitario annuale di circa 800 milioni di dollari nei primi 12 mesi successivi alla messa in opera dell'accordo. Dal punto di vista finanziario, inoltre, l'affare dovrebbe generare un cash flow addizionale fra i 250 e i 400 milioni di dollari in cash flow operativo.

Jerry Yang,l'amministratore delegato di Yahoo! e uno dei fondatori del gruppo, ha dichiarato che l'accordo è «non esclusivo e limitato agli Stati Uniti, e avrà una durata massima di 10 anni con una durata iniziale di quattro anni... chiaramente è arrivato il momento di andare avanti» ha detto Yang.

Con una delle più controverse decisioni dell'anno, Yang aveva rifiutato un'offerta di 33 miliardi di dollari da parte di Microsoft per l'acquisto del gruppo. La sua decisione aveva lasciato allibiti molti azionisti che speravano di poter incassare importanti profitti. Ieri con questa notizia le cose sono peggiorate: il titolo Yahoo! ha perso fino all'11 per cento in borsa. La notizia è tanto sorprendente in quanto fino a poche settimane fa si dava per certo che Microsoft e Yahoo! alla fine avrebbero raggiunto un accordo. Lo stesso Rupert Murdoch, il magnate dell'editoria attivo di recente su Internet che si era interessato a Yahoo!, aveva pronosticato il matrimonio con Microsoft come inevitabile.

Si prevedono a questo punto reazioni dure degli azionisti e inparticolare del finanziere Carl Icahn che recentemente aveva acquistato un importante pacchetto del motore di ricerca, proprio per forzare il consiglio a venire a patti con Microsoft.

Questo sviluppo segna un colpo durissimo per le ambizioni di Microsoft su internet. Steve Ballmer, l'amministratore delegato del colosso informatico, aveva detto poco tempo fa: «Saremo in grado di sviluppare le nostre piattaforme per la ricerca e lo sfruttamento della pubblicità sulla rete attraverso uno sviluppo delle nostre risorse interne». Tutti sanno però che Microsoft è molto indietro nel settore dei motori di ricerca e della pubblicità, il più profittevole in questo momento. Secondo alcuni analisti la notizia di ieri rappresenta solo un altro capitolo della saga. Alcuni azionisti potranno ricorrere al tribunale; c'è chi ritene che Microsoft stessa possa procedere con un'offerta ostile o con la ricerca immediata di un altro alleato. Il nome più chiacchierato in questo senso è quello di Aol. Di certo la notizia di ieri ha dato una profonda scossa al settore e riapre la partita nella corsa verso il consolidamento.

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