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Kalmbach (Roland Berger): «Bmw-Fiat, sfida per Mercedes»

di Andrea Malan

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12 Luglio 2008

«L'intesa tra Bmw e Fiat porterà vantaggi ad entrambi i costruttori. Anche Mercedes dovrà trovare un alleato nel settore delle piccole auto; e più in generale, ormai accordi di questo tipo sono inevitabili anche per tagliare i costi della ricerca e sviluppo, che sono enormemente più alti rispetto a dieci o venti anni fa. Ralf Kalmbach è il responsabile del settore auto della società di consulenza Roland Berger, il cui fondatore siede nel consiglio d'amministrazione della Fiat. Kalmbach conosce dunque bene entrambi i partner, e non ha dubbi nel giudicare positivamente l'intesa.

Come giudica il recente memorandum di intesa tra Fiat e Bmw?

L'intesa porta vantaggi a entrambe le aziende. Nel campo delle auto piccole, Bmw ha volumi di produzione di gran lunga troppo bassi per poter ottenere le economie di scala sufficienti per competere; sviluppare la futura generazione per conto proprio non sarebbe ragionevole. Fiat può invece fornire a Bmw una piattaforma con volumi di produzione molto più elevati. Per quanto riguarda il Lingotto, potrà approfittare del vantaggio di Bmw nel campo della riduzione dei consumi (con i suoi sistemi "efficient dynamics") e più in generale delle nuove tecnologie.

È possibile che anche Fiat utilizzi per esempio per le sue piccole auto i motori elettrici che Bmw sperimenterà sulla Mini già a partire da quest'anno?

Certamente sì.

Anche Mercedes ha avuto negoziati con Bmw sulle auto piccole. Cosa succederà ora?

In primo luogo, credo che i contatti tra le due case tedesche proseguano su altri progetti – per esempio sui motori ibridi – e possano eventualmente anche sfociare in una condivisione di piattaforme, per esempio nei SUV o nelle grandi berline. In ogni caso, anche Mercedes non può fare da sola nelle auto di piccole dimensioni, quindi dovrà trovare anch'essa un partner.

Tornando a Bmw-Alfa Romeo, la casa tedesca ha detto l'anno scorso di essere alla ricerca di un quarto marchio sportivo per completare la propria offerta. Crede che possa essere interessata a un'acquisizione di Alfa nel lungo periodo?
C'è una possibilità teorica, ma francamente credo che ci sia una sovrapposizione eccessiva tra l'immagine sportiva di Bmw e di Alfa. E poi, non credo che Fiat voglia vendere l'Alfa. Ha più senso per loro cercare di farne un punto di forza del gruppo.

Da cosa deriva questa proliferazione di progetti di cooperazione?

Lo scenario della tecnologia è completamente cambiato rispetto a 10 anni fa. I costruttori devono investire negli ibridi, nella ricerca sull'auto elettrica, sull'idrogeno, e al tempo stesso sul miglioramento dei motori a benzina e diesel. Neppure i colossi possono farcela a fare tutto dal soli!

Bmw è impegnata in un piano di ristrutturazione e taglio dei costi. Basterà per raggiungere gli obiettivi di redditività, alla luce del deterioramento della congiuntura?

Se raggiungono gli obiettivi che hanno reso noti, credo che siano in una buona posizione. Al di là del taglio dei costi, l'imperativo per loro è soprattutto di ridurre le spese di ricerca e sviluppo: sono uno dei costruttori che investe di più in questo campo. Ecco l'utilità dell'accordo con Fiat; ma ne arriveranno altri. Perfino Volkswagen , con i suoi 6,5 milioni di vetture, deve cercare sinergie. Pensi solo al lavoro ingegneristico che c'è dietro ogni progetto: nessuno attualmente ha in casa le risorse per lavorare su tutti i progetti contemporaneamente.

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