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Alitalia: ecco la cordata
per il salvataggio

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25 agosto 2008
RADIO24
Sacconi: esuberi Alitalia? Io me ne occupo dopo il Piano

Riparte la macchina per il salvataggio dell'Alitalia. Il sorriso stampato sulle labbra dell'a.d. di Intesa SanPaolo, Corrado Passera al termine del lungo incontro che si è tenuto lunedi' 25 agosto nella sede milanese dell'istituto (advisor del Governo) non è solo l'effetto benefico della pausa estiva ma anche il segnale che ormai il più sembra fatto: il piano è pronto, ed è stato presentato alla cordata composta da una decina di imprenditori disposti a investire in una newco che acquisisca le attività più redditizie di Alitalia. Costituiranno il "nocciolino duro" della nuova compagnia ma le adesioni restano aperte anche ad altri, magari quando scatterà la "fase2" che non potrà prescindere da una solida alleanza con un partner internazionale. Tra gli indiziati c'è Lufthansa che però non ha commentato i rumors.

L'incontro alla Ca' de Sass

Alla Ca' de Sass in via Monte di Pietà, sede storica milanese della banca scelta dal Governo come advisor per trovare una soluzione alla delicata situazione della compagnia di bandiera, si è tenuta dunque la prima riunione formale degli imprenditori che si sono detti disponibili ad entrare nella cordata. A loro è stato illustrato - dall'ad in pectore Rocco Sabelli - il piano «Fenice», messo a punto dall'advisor nel corso dell'estate. Secondo le indiscrezioni, il piano prevede un'offerta per la parte sana della compagnia di bandiera e per il pacchetto di controllo di Air One con un numero ancora imprecisato di esuberi. Si tratterà comunque di alcune migliaia: nelle scorse settimane le ipotesi peggiori parlavano di 6mila dipendenti di troppo, secondo il piano. Ma queste indiscrezioni finora non hanno trovato conferme. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, interpellato al Meeting di CL in corso a Rimini, ha rinviato a dopo l'approvazione del piano il momento in cui dovrà occuparsi dello scottante dossier.

Il gruppo dei dieci investitori che hanno preso parte all'incontro - spiegano fonti finanziarie - rappresenta il nuclo principale del capitale della nuova società che rileverebbe le attività di Alitalia. La lista resta comunque aperta a ulteriori contributi. Prima di procedere, a questo punto, sono necessari alcuni passaggi formali a cominciare dalla modifica della Legge Marzano che potrebbe andare in Consiglio dei Ministri giovedì 28 agosto in forma di decreto legge: la modifica consentirebbe di separare in tempi rapidi Alitalia in due società: una "bad company" con le attività in perdita e una "new company" che dovrebbe passare alla nuova cordata. Il giorno successivo è già convocata una riunione del cda Alitalia.

L'incontro si è concluso dopo oltre tre ore. All'uscita nessuno dei partecipanti all'incontro ha rilasciato dichiarazioni, contrariamente a quanto era avvenuto all'entrata. Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, il patron di Equinox, Salvatore Mancuso, l'amministratore delegato di Atlantia e di Autostrade Giovanni Castellucci (gruppo Benetton), il patron di Air One Carlo Toto, l'armatore Gianluigi Aponte, Fausto Marchionni del gruppo Ligresti, l'industriale siderurgico Emilio Riva (che però all'ingresso, come Castellucci) ha negato di essere in Intesa Sanpaolo per parlare di Alitalia). Il piano «Fenice» prevede che nel capitale della nuova Alitalia entrino anche Marcellino Gavio, il Fondo Clessidra (rappresentato all'incontro da Sandro Grimaldi) l'imprenditore Marco Fossati (della famiglia cha ha fondato al Star), e il gruppo fiorentino Fingen, fondato dai fratelli Fratini e attivo nell'immobiliare e nell'abbigliamento.

Alla riunione ha preso parte anche Roberto Colaninno, intercettato al termine dell'incontro nella veranda del centralissimo Caffè Trussardi assieme a Sabelli. «Alitalia? Io sono a Milano per vedere il Duomo. Chiedete a Banca Intesa», ha detto Colaninno. Alla riunione hanno partecipato anche il responsabile corporate di Intesa Sanpaolo Gaetano Miccichè e il consulente del Governo, Bruno Ermolli. (Gi.C.)


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