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Azionisti Alitalia salvati dai conti dormienti

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29 Agosto 2008

Il paracadute previsto dal governo per i titolari di azioni e obbligazioni Alitalia sta alla voce conti dormienti. Sono fondi immobilizzati e "dimenticati" nei conti correnti delle banche da almeno dieci anni che il Tesoro già nell'agosto 2007 ha disposto di destinare alle vittime dei crack finanziari, ma anche per rifornire il fondo per la stabilizzazione dei precari e, da ultimo, la social card per i poveri. Secondo le stime delle associazioni dei consumatori le somme si aggirano sui 13 miliardi di euro. È stato lo stesso ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti ad avere avuto un occhio di riguardo per risparmiatori, una sensibilità maturata sul campo con i casi Cirio e Parmalat. Il decreto parla di «piccoli risparmiatori» Alitalia, senza specificare che cosa si intenda per «piccoli». Bisognerà aspettare il decreto attuativo che ne stabilirà i contorni, ma soprattutto dovrà spiegare se i risparmiatori potranno accedere ai fondi dormienti in modo automatico oppure a seguito di azioni risarcitorie.
Al contrario nulla si dice dell'introduzione di warrant a favore dei creditori, un'opzione del resto già prevista dalla vecchia legge Marzano. La quale prevedeva l'attribuzione di strumenti finanziari, tra i quali appunto i warrant a titolo risarcitorio, nella fase del concordato fallimentare. Un passaggio quest'ultimo tagliato dal decreto di ieri il quale per velocizzare i tempi, ha previsto che la cessione possa essere autorizzata «anche prima della dichiarazione dello stato di insolvenza».
La mossa dell'utilizzo dei fondi dormienti a favore degli obbligazionisti e azionisti va chiaramente nella direzione di evitare migliaia di cause nei confronti della società e dei manager così come è successo per Parmalat e Cirio. In realtà, il decreto qualcosa di preciso lo dice sull'eventuale responsabilità dei manager. Ovvero che per «i comportamenti, atti e provvedimenti che siano stati posti in essere dal 18 luglio 2007» fino a ieri, «la responsabilità per i relativi fatti commessi dagli amministratori, dai componenti del collegio sindacale, dal dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, è posta a carico esclusivamente della società». Che equivale a dire: nessuno potrà essere accusato di avere aggravato lo stato di insolvenza della compagnia. (Ma.Mo.)

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