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L'importanza di avere un partner europeo

di Franco Locatelli

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27 agosto 2008

Tutto si può dire del caso Alitalia ma non che ci risparmi i più spettacolari colpi di scena. Il possibile ritorno in campo di Air France, in alternativa a Lufthansa, è solo l'ultimo dei capovolgimenti di fronte a cui la storia infinita della nostra compagnia di bandiera ci ha abituato. Difficile stabilire quante probabilità ci siano che i francesi, usciti dalla porta, possano rientrare dalla finestra. Ma la ripresa dei colloqui con Air France vuol dire due cose: 1) che la scelta di un partner internazionale è centrale per il futuro di Alitalia; 2) che la disponibilità a riaprire il dossier Alitalia è anche la risposta di Parigi all'offensiva tedesca su Austrian Airlines.
Com'era prevedibile la fine delle vacanze sta imprimendo un'accelerazione al caso Alitalia che è ormai al giro di boa. C'è una cordata di imprenditori pronta a scendere in campo, ci sono nuovi capitali e nuovi manager, c'è un nuovo progetto industriale e sta arrivando, sotto forma di commissariamento, quel segnale di discontinuità aziendale che è la prima, anche se certamente non l'unica, condizione per realizzare la svolta di cui la compagnia ha bisogno.

Ma Corrado Passera e Gaetano Miccicché, che hanno costruito con grande determinazione il piano di Intesa Sanpaolo per Alitalia, sono i primi a sapere che il salvataggio potrà essere davvero stabile e duraturo e trasformarsi in rilancio solo se la nostra compagnia troverà un partner europeo di altissima qualità che consenta di fare massa critica riducendo i costi, allargando il mercato e incrementando i ricavi. Ecco perché, come tutti i maggiori esperti di trasporto aereo hanno sempre segnalato, il caso Alitalia non può essere pienamente risolto in chiave domestica ma deve trovare il suo punto di effettivo decollo nel quadro del consolidamento internazionale del settore che la crisi economica e l'impennata del prezzo del carburante hanno fortemente accelerato.
In realtà i nostri possibili interlocutori, dopo l'avvio delle trattative di intesa tra British Airways e Iberia, sono sostanzialmente due e solo due: Lufthansa e Air France-Klm, gli stessi che si marcano da sempre a uomo sulla scena europea e che stanno ingaggiando una battaglia senza esclusioni di colpi anche per la conquista di Austrian airlines. Italia e Austria diventano oggi i due più interessanti teatri di battaglia per il consolidamento aereo su scala continentale e questo francesi e tedeschi lo sanno perfettamente.

Come andrà a finire per Alitalia? In teoria Lufthansa parte avvantaggiata per un'alleanza con la nostra compagnia, sia perché permetterebbe al Governo Berlusconi di segnare maggiormente la differenza rispetto ai progetti francesi del Governo Prodi sia anche e soprattutto perché la compagnia tedesca guarda da sempre con favore ai piani di sviluppo della propria presenza a Malpensa. Bisognerà vedere però se Lufthansa, che da sempre ha l'Austria nel cuore, sarà in grado di reggere l'eventuale doppio impegno. Inoltre Air France conosce meglio la reale situazione di Alitalia e potrebbe essere tentata di imbarcarsi di nuovo nell'avventura italiana nel momento in cui le viene prospettata su un piatto d'argento un'alleanza in condizioni enormemente più favorevoli di prima grazie al break-up della nostra aviolinea e alla ripulitura della nuova società da debiti ed esuberi.

Se saprà muoversi con pragmatismo la Compagnia aerea italiana che darà vita alla nuova Alitalia ha forse davanti a sè la concreta possibilità di aprire due tavoli di confronto e di valutare quale sia il partner internazionale più conveniente nello scenario che si aprirà dopo l'imminente commissariamento. L'arrivo ai vertici della nuova società di due imprenditori e manager dell'esperienza di Roberto Colaninno e Rocco Sabelli è da questo punto di vista una garanzia ma è fin troppo facile prevedere che nè Lufthansa nè Air France-Klm si lasceranno incantare dalle sirene italiane finché il set up della nuova compagnia non sarà pienamente completato e soprattutto finché non sarà assicurata la pace sociale nei cieli.

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