ILSOLE24ORE.COM > Notizie Finanza e Mercati ARCHIVIO

Alitalia, Economist: operazione «politica, sbagliata e costosa»

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
4 SETTEMBRE 2008

«Qual è il prezzo del patriottismo?». Cinque miliardi di euro e circa 125 euro per ognuno dei 40 milioni di contribuenti italiani. L'attacco arriva dalle colonne dell'Economist, che, in un articolo in uscita venerdì boccia l'operazione Fenice per il salvataggio di Alitalia come «sbagliata e costosa», senza una «logica economica» e costruita per salvare una «compagnia da tempo azzoppata».

Un salvataggio che, nel complesso, costerà 5 miliardi e circa 125 euro per ognuno dei 40 milioni di contribuenti italiani. Prima dell'operazione «appoggiata dal premier Silvio Berlusconi per preservare l'italianità dell'azienda», infatti, «3 miliardi di euro di denaro pubblico erano finiti lì». Con il piano Fenice, poi, «1,2 miliardi di debiti e gli asset in perdita saranno travasati in una "bad company" che sarà scaricata sul ministero dell'Economia». Ma il calcolo non è completo, visto che secondo i conti dell'Istituto Bruno Leoni riportati dall'Economist «complessivamente i costi per lo stato (il riferimento è sempre all'operazione Fenice, ndr) saranno di 2 miliardi di euro».

La logica dell'operazione, sottolinea il settimanale britannico, «non è mai stata economica. Il suo obiettivo era semplicemente onorare la promessa elettorale fatta da Berlusconi, che aveva annunciato di avere una soluzione migliore rispetto all'offerta di Air-France Klm, definita "offensiva" (ma che avrebbe esonerato i contribuenti dai debiti di Alitalia). Berlusconi aveva insistito nel dire che alcuni imprenditori italiani stava aspettando per avere una chance e, con diversi mesi di ritardo, è stata messa insieme una cordata». Sugli interessi degli imprenditori della cordata, evidenzia poi la rivista inglese, «c'è uno scetticismo diffuso». «Non ho mai visto tigri vegetariane - sottolinea con sarcasmo Marco Ponti, professore di Economia dei trasporti al Politecnico di Milano - e non conosco nessun uomo d'affari disposto a perdere soldi sull'altare dell'italianità».

«Come molti altri esperti - prosegue l'Economist -, Ponti sospetta che gli investitori hanno avuto garanzie dal governo, per cui, se le cose dovessero andare male, riceveranno "favori in altri settori"». Tutto questo, conclude il giornale inglese, «dovrebbe interessare vivamente la Commissione europea, ma una delle prime mosse di Berlusconi è stata assicurare la nomina di un suo uomo, Antonio Tajani, a commissario europeo per i Trasporti. Alcuni concorrenti di Alitalia potrebbero ancora protestare rivolgendosi all'Ue ma, prima che Colaninno arrivasse a Bruxelles per illustrare l'operazione Fenice, Tajani l'ha elogiata perché "favorisce il mercato e il principio di concorrenza"».

Anche Frankfurter Allgemeine critica il piano Sabelli. La nuova Alitalia metterà al servizio dei suoi viaggiatori meno aerei, ma a prezzi più elevati. È la conclusione del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, secondo il quale il servizio scadente attuale «verrà in futuro puntellato grazie ad una posizione di monopolio». Con la prevista riduzione della flotta e dei collegamenti, osserva il giornale tedesco, «i manager italiani e i turisti non avranno altra scelta se non quella di viaggiare a costi più elevati in aerei ben riempiti».

La Faz scrive che in seguito alla fusione tra Alitalia e Air One «non solo servizi e prezzi, ma anche l'offerta di collegamenti e di posti va nella direzione opposta» a quella annunciata dal presidente del Consiglio. Prendendo ad esempio i collegamenti tra Roma e Milano, il quotidiano scrive che a fronte degli attuali 34 milioni di passeggeri trasportati all'anno da Alitalie e Air One, nel 2009 il numero corrispondente dovrebbe «scendere a poco più di 20 milioni». Le conseguenze di questo calo si farebbero sentire anche sull'indotto aeroportuale, poiché «l'argomento della sicurezza dei posti di lavoro si rivela insulso, in quanto meno passeggeri negli aeroporti significano anche meno posti di lavoro nei servizi di check-in, trasporto bagagli e catering».

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.