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Alitalia, Sacconi: 3.250 esuberi e 2.750 lavoratori in outsourcing

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4 settembre 2008

Sono stati stimati in 3.250 i lavoratori in esubero dalla fusione fra Alitalia e Air One. Lo ha detto il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, secondo quanto riferito da chi partecipa all'incontro tra Cai, sindacati e governo presso il ministero del Lavoro. Sacconi ha spiegato che sulla base attuale di 17.500 lavoratori di Alitalia e Air One, nella nuova Alitalia ne vengono quindi riassunti 14.250. Di questi 2.750 saranno addetti in outsourcing. Di questi 1.600 saranno impiegati in manutenzione ordinaria, 450 andranno al cargo e 700 sono per il momento in una «zona grigia». In totale, dunque, finiranno fuori dal perimetro dell'organico aziendale 6mila persone.

Nel pomeriggio l'amministratore unico della Cai, Rocco Sabelli, ha calato sul tavolo della trattativa i termini del piano, spalancando le porte al confronto con le organizzazioni dei lavoratori: «Vogliamo dare un assetto stabile all'azienda attraverso un confronto serio sul progetto industriale». L'obiettivo di business è di 4,8 miliardi di fatturato, mentre il capitale iniziale sarà di almeno un miliardo, con una prospettiva di ritorno al pareggio operativo dei conti in due anni.

La nuova Alitalia inizierà l'attività con una quota del 56% sul mercato nazionale dal 30% attuale. L'aeroporto di Milano Linate sarà dedicato al collegamento con Roma.

Previste 24 destinazioni, come Alitalia e AirOne oggi, 4 nuove basi nel mercato domestico e lo sviluppo sul mercato intercontinentale con 16 destinazioni. Previsto il rinnovo della flotta: 60 aerei nell'arco di 4-5 anni: la flotta sarà composta da 137 aerei nel 2009 e salirà a 158 velivoli al 2013. Dal perimetro della nuova Alitalia resteranno fuori il settore cargo e la manutenzione pesante. Secondo Sabelli, riferiscono fonti presenti all'incontro, non ci sarà bisogno di aumentare i prezzi.

Non è escluso che avremo bisogno di ulteriori chiarimenti» sul decreto legge varato dal governo per il salvataggio di Alitalia. Ad affermarlo, a margine di un convegno, è il commissario Ue ai Trasporti, Antonio Tajani, che aggiunge: «Daremo una valutazione complessiva non in tempi brevissimi». Tuttavia, assicura Tajani, «Alitalia sarà trattata come tutte le altre compagnie aeree europee, nè con acrimonia nè con benevolenza ma con giustizia».

Il governo Berlusconi «regala gratis Alitalia» a un grande gruppo straniero, «addossando tutti i debiti sulle spalle degli italiani ai quali mette le mani in tasca per 1,5 miliardi di euro». Durante un'intervista alla festa del Pd a Formia, Walter Veltroni torna sulla questione Alitalia e critica duramente la soluzione del governo. Così facendo «consente a chi la sta acquistando di andare sul velluto, anzi alla fine gliela regala e sono sicuro - osserva il leader del Pd - che alla fine Alitalia entrerà nell'orbita di qualche grande gruppo straniero che, però, non avrà pagato nulla per averla». Insomma, «è la condizione ideale, una soluzione mediatica che rende l'Alitalia pronta per essere data gratis a qualche operatore straniero».

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