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Alitalia, Cai ritira l'offerta.
Berlusconi: «Siamo al baratro»

di Nicoletta Cottone

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18 settembre 2008
Personale Alitalia festeggia il ritiro di Cai dalla trattativa (Infophoto)

Ritiro deliberato all'unanimità. Angeletti: «È una catastrofe sociale». Filt-Cgil e cinque sigle (Anpac, Up, Anpav, Avia e Sdl) avevano preparato una proposta alternativa. Ma uno spiraglio sulla trattativa si potrebbe forse riaprire. In serata un portavoce di Lufthansa ha dichiarato: «Osserviamo con molto interesse gli eventi in Italia»


Cai ha ritirato l'offerta per Alitalia. «L'assemblea di Cai - spiega una nota - ha deciso all'unanimità di ritirare l'offerta presentata al commissario di Alitalia per l'acquisto di attivi dalla stessa posseduti». Impossibile, spiega la nota, allungare oltre la trattativa. «Ho avuto la conferma ufficiale del ritiro del piano da parte di Cai. La situazione é drammatica, potremmo essere di fronte a un baratro», ha commentato il premier Silvio Berlusconi. «È certo - ha detto il Cavaliere - che ci sono pesantissime responsabilità soprattutto della Cgil e delle associazioni dei piloti, che valuteremo. E non vorrei che questa fosse proprio la soluzione che qualcuno ha auspicato si verificasse». Duro commento anche da parte del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. «Il ritiro dell'offerta per la nuova Alitalia da parte della società Cai è la logica conseguenza dell'assurda posizione ostruzionistica assunta dalla Cgil in alleanza con le sigle autonome di piloti e assistenti».


Secondo alcune fonti, in tarda serata si potrebbe aprire qualche spiraglio per la ripresa della trattativa, con una possibile convocazione dei sindacati per un'ennesima verifica su un possibile accordo. Per Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, il ritiro di Cai è «una catastrofe sociale». Intanto Guglielmo Epifani, segretario della Cgil, ha scritto a Colaninno. La Cgil «conferma il proprio impegno perchè sia evitato il fallimento e perchè la difficile scommessa di dare un futuro all'azienda abbia successo nel rispetto della condizione e problemi di tante lavoratrici e lavoratori» e «per dare una prospettiva aziendale a partire dal giorno dopo la conclusione di questa fase, nella convinzione che la società da lei presieduta abbia la determinazione per andare avanti, ci siamo mossi e continueremo a lavorare perchè sia possibile quel consenso sociale più ampio di cui un'azienda di trasporto ha bisogno».

Da segnalare anche in serata il «no comment» da Lufthansa su Alitalia dopo il ritiro dell'offerta da parte della Cai: al "Sole 24 Ore Radiocor" un portavoce della compagnia aerea tedesca, ha
ribadito che Lufthansa «considera molto interessante il mercato italiano» e che «osserva con grande interesse» quanto succede nel nostro Paese.

Le sei sigle sindacali che non hanno accettato l'offerta Cai, Filt-Cgil, Anpac, Up, Anpav, Avia, Sdl, si sono riunite per mettere a punto una serie di misure che garantiscano l'operatività. Alitalia, dice il segretario dello Sdl Paolo Maras, continuerà a volare anche dopo che sarà ufficializzato il ritiro dell'offerta avanzata dalla Cai: saranno i lavoratori a garantire la continuerà aziendale a tutela della clientela e dei suoi interessi.

Oggi per la compagnia aerea era il giorno della verità. Alle 15,50 scadeva l'ultimatum di Colaninno ai sindacati per l'accettazione del piano. Roberto Colaninno e Rocco Sabelli, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Cai, sono arrivati in perfetto orario all'assemblea, che si è svolta a palazzo Clerici, al centro di Milano. Le 6 sigle che non avevano firmato l'accordo avevano chiesto a Cai nella mattinata un incontro urgente per presentare una controproposta per il salvataggio di Alitalia. Nella lettera inviata a Cai le sei sigle sindacali ribadivano «l'interesse e la disponibilità all'identificazione di un accordo sulle condizioni contrattuali delle categorie dei piloti, degli assistenti di volo e del personale di terra, certi che gli obiettivi di produttività e flessibilità esposti dai rappresentanti cai possano essere raggiunti e condivisi». Nel documento si avanzavano proposte di merito, raggiungibili «in tempi brevissimi». Via libera alla firma ai contratti di categoria sul modello di quelli «applicati agli addetti di una delle compagnie europee di riferimento come ad esempio Lufthansa, Air France o Iberia, opportunamente decurtati nella parte economica». Le sei sigle nel documento ritenevano percorribile la ricerca di una revisione della struttura retributiva che consenta l'invarianza delle retribuzioni in presenza di un aumento contrattato della produttività.

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