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Alitalia, caos a Fiumicino mentre riparte la trattativa. Sacconi; «Accordo ora o mai più»

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11 settembre 2008
Lunghe attese per i passeggeri di Fiumicino, tra ritardi e voli cancellati (Ansa)

L'accordo su Alitalia o sarà chiuso entro questa notte o non si farà, in quanto questa è l'ultima chiamata per salvare la compagnia. L'alternativa sarebbe il fallimento. Lo ha sottolineato il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a margine della presentazione di un libro. «O questa notte o mai più - ha detto - purtroppo, questa è l'ultima possibilità, non ce ne sarà una seconda. L'alternativa è il fallimento». Intanto, è ripresa, nella sede del ministero del Lavoro di via Fornovo, la trattativa fra governo, Cai e sindacati sul salvataggio di Alitalia. Prendono il via così quattro tavoli tecnici per affrontare i molti nodi ancora da sciogliere. Tre tavoli sono dedicati al contratto, con discussioni separate per piloti, assistenti di volo e personale di terra. Un quarto tavolo è impegnato sul fronte degli ammortizzatori sociali.

Trattative in salita, per il personale di terra si discute solo per 15 minuti. In particolare, sembra molto difficile il negoziato tra Cai e associazioni professionali dei piloti: Cai e sindacati restano fermi ognuno sulle proprie posizioni. Secondo quanto ha riferito Andrea Cavola, coordinatore dell'Sdl che è sceso a informare i lavoratori, al tavolo riguardante il personale di terra, durato circa 15 minuti «l'azienda è partita da una sua piattaforma. Noi abbiamo detto all'azienda che se è disponibile a ricondurre la trattativa sul contratto nazionale allora va bene. L'azienda non ha condiviso ma si è riservata di valutare la proposta». Cavola ha poi precisato: «L'impostazione dell'azienda è la stessa su tutti i tavoli».
Sempre Cavola ha riferito che «il tavolo sui contratti del personale di terra è durato circa 15 minuti. L'azienda è partita dalla sua piattaforma e noi abbiamo chiesto alla Cai se è disponibile a ricondurre la trattativa sul contratto nazionale. L'azienda ha risposto che non lo condivide ma si riserva di farci sapere». Il coordinatore dell'Sdl ha anche aggiunto che «l'impostazione dell'azienda è la stessa su tutti i tavoli».

Berlusconi: «Ci schernivano, e invece ecco la cordata». «Il problema di Alitalia sembrava insolubile e i protagonisti della sinistra ci hanno schernito dicendo che non avremmo messo insieme una cordata di imprenditori e i soldi» necessari per salvare Alitalia. Così il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dal palco della Festa di Azione Giovani. «Oggi invece siamo quasi al doppio del capitale che serviva e gli imprenditori hanno fatto a gara per salvare la Compagnia di bandiera che Prodi voleva svendere a Air France».

Disagi, voli cancellati e manifestazioni a Fiumicino. Con il passare delle ore, inoltre, a Fiumicino si sono fatti sempre più pesanti i disagi per i passeggeri dei voli Alitalia, in conseguenza dell'assemblea dei lavoratori di terra che si è tenuta dalle 15 alle 17 nello scalo. Voli cancellati, ritardi tra i 30 e i 90 minuti, anche per alcuni voli AirOne. Come conseguenza, si sono formate lunghe file di passeggeri davanti ai banchi check-in dell'Alitalia e dell'Air One nei terminal, soprattutto in quello dedicato ai voli nazionali. Molti viaggiatori, peraltro, sono stati costretti nel primo pomeriggio a raggiungere a piedi l'aerostazione per i rallentamenti alla viabilità stradale dovuta al corteo dei manifestanti, inziiato dopo la fine dell'assemblea che ha riunito il personale di Alitalia Airport e di Eas, società di terra..

Zingaretti: «E' l'11 settembre dell'economia romana». All'incontro avevano preso parte anche rappresentanti delle istituzioni del Lazio, come Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, che ha lanciato un duro monito: «Aver deciso l'11 settembre come data per chiudere la trattativa, è stata una scelta infausta. Potremmo dire che è l'11 settembre dell'economia romana. L'unica cosa che si capisce di ciò che sta avvenendo», ha osservato Zingaretti, «è che pagheranno moltissimo i lavoratori del nostro territorio. Quello che non è chiaro è per cosa, perché il problema di questa soluzione è innanzitutto che i costi di questa operazione si scaricano sugli italiani, e, in particolare su quei lavoratori del territorio di Roma e della Provincia che sono inevitabilmente i più colpiti».
Nella stessa assemblea toni apocalittici sono giunti anche dal presidente della Regione Piero Marrazzo, per il quale «sulla nostra regione si sta per abbattere uno tsunami di esuberi e licenziamenti. Per questo ho inviato una lettera al presidente del Consiglio per dire che Roma e il Lazio vogliono parlare, chiedendo di poter intervenire al tavolo. Newco vuole abbandonare Roma lasciando nella capitale i soli voli nazionali. Bisogna aprire immediatamente un tavolo con comune, provincia e regione», ha concluso Marrazzo, annunciando anche di aver chiesto la convocazione di un cda straordinario di Adr.

Il ministro Sacconi: «Appello alla responsabilità». La risposta del ministro Maurizio Sacconi arriva in una nota indirizzata proprio agli amministratori locali delle città coinvolte dal piano di salvataggio di Alitalia: «Devo invitare tutti gli attori istituzionali esterni a questi tavoli al massimo di responsabilità affinché, nelle poche ore disponibili per evitare il fallimento di Alitalia, non si introducano elementi di tensione dettati da piccolo calcolo politico. Sarebbe veramente colpevole far circolare infondate notizie allarmistiche sui livelli occupazionali nelle diverse aree o nei diversi ambiti produttivi».

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