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Arpe: «Il ruolo storico di Mediobanca? Essere contraltare della politica»

di Milena Gabanelli

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9 Settembre 2008
Blog
Finanza&Potere
di Giuseppe Oddo

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Un passaggio che cambia la vita.
In Mediobanca il detto era: «I posti che ti pagano di più sono quelli che ti danno di meno». Ambientarsi a un nuovo metodo di lavoro non fu facile.

L'anno dopo è approdato a Banca di Roma, quanto ha lasciato sul campo?
Una riduzione del 70% dello stipendio, ma la sfida era importante.

Come avvenne l'ingresso in Banca di Roma?
Per un suggerimento che diede Colaninno a Geronzi. All'epoca Banca di Roma operava un continuo turnover, perché viveva una situazione di grave difficoltà. Entrai come direttore generale, per poi diventare amministratore delegato di Capitalia nel 2003.

Il 2003 è anche l'anno in cui Capitalia fa il primo utile, come avete fatto?
Con un piano di completa ristrutturazione avviato un anno prima. Ovvero: non fare aumenti di capitale e avviare un piano di dismissione di attività che ci permetteva di compensare le perdite che emergevano nel risanamento della banca, che capitalizzava 2 miliardi di euro. La banca ce l'ha fatta senza chiedere soldi a nessuno, ha ritrovato l'orgoglio aziendale e decuplicato il suo valore.

Nel bilancio 2003 iscrive 45 milioni di capital gain sull'acquisizione di Cofiri, avvenuta però a marzo 2004. Sarebbe regolare?
Escludo che sia stata fatta una plusvalenza perché l'abbiamo pagata a patrimonio netto, e fu frutto di un accordo preso con i soci che vendevano. Quando arrivai, Cofiri era già una società che andava venduta, quindi non so le motivazione sottostanti.

Secondo Gabrielli (presidente di Cofiri) Cragnotti gli avrebbe chiesto di alleviare i debiti con Capitalia. Gabrielli si oppone e da quel momento viene messo con le spalle al muro ed è costretto a vendere. Le quote degli altri due soci, Merloni e Angelucci, vengono rilevate in cambio di azioni MCC, sapendo che entro sei mesi il loro valore sarebbe cresciuto al punto da farli diventare azionisti ed entrare nel patto di sindacato, garantendo il sostegno a Geronzi nei momenti difficili. È una lettura che può avere un senso?
Può sembrare verosimile ma non è vera. Io non ho mai incontrato Gabrielli. Cofiri aveva un grosso problema di consistenza e di attività, quindi non sono mai intervenuto nella discussione tra i soci, ma solo per trattare i termini di acquisto su una decisione a vendere già presa.

Quando è entrato in Banca di Roma, sapeva chi rappresentava Geronzi nel mondo finanziario italiano e dei suoi legami con l'ambiente politico romano?
Io sono il prodotto di una realtà e di un modo di far banca completamente diverso, comunque il mio ruolo era quello di ricreare le condizioni di economicità e di rilancio in momenti molto difficili. Ero il più giovane amministratore delegato di un gruppo bancario in Europa; mi bastavano le mie responsabilità, senza andare ad approfondire quelle altrui sul passato. Questo mi è costato un avviso di garanzia.

Il 2003 è anche l'anno in cui i Ds saldano i loro debiti con Capitalia, scontati del 50%...
Cuccia scherzando diceva: chi scappa con la cassa compie un peccato veniale, chi passa informazioni compie un peccato mortale.

Ma è vero o no che è stato fatto uno sconto del 50% sul loro debito?
Non intendo rispondere, ma è normale che nei periodi di difficoltà si facciano sconti...

Gli immobili dei Ds sono stati acquistati dagli Angelucci con i soldi prestati dalla sua banca...
Io non ho seguito la partita degli Angelucci sugli immobili.

Quale fu il ruolo di D'Alema in tutta questa partita?
Non ho intenzione di parlare di persone o singoli fatti.

Quali sono invece i suoi rapporti con il mondo politico?
Con alcuni, pochi, di conoscenza e di stima, ma non è mai stata la mia acqua.

Quando Capitalia godeva di pessima salute lei ha comprato azioni di tasca sua. Quanto?
Quando ci fu l'avviso di garanzia al presidente, il titolo crollò. Il segnale che volevo dare era che io credevo nella banca e comunicai al mercato che ogni anno avrei investito metà del mio stipendio netto in azioni di Capitalia. Insieme a me hanno investito anche altri manager.

  CONTINUA ...»

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