ILSOLE24ORE.COM > Notizie Finanza e Mercati ARCHIVIO

«Nessuno vuole i debiti Alitalia»

di Gianni Dragoni

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
Giovedí 11 Settembre 2008

«Non c'è un acquirente disposto a rilevare insieme passività accumulate e trasporto aereo». Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha difeso alla Camera la privatizzazione "pilotata" di Alitalia verso la cordata italiana Passera-Colaninno.
E ha reso noto che il vincolo a non vendere prima di cinque anni può essere modificato con il voto del 66% del capitale della «nuova Alitalia». L'operazione è controversa soprattutto per i costi che scarica sullo Stato, sui creditori e gli azionisti, nonché per il problema delle valutazioni della polpa buona di Alitalia (bassa) e di Air One (alta).
L'intervento del ministro ha innescato una dura polemica su vari punti con Pier Luigi Bersani, ministro ombra dell'Economia, il quale ha replicato: «Non si sta facendo una nuova Alitalia, ma una nuova Air One». Secondo l'esponente del Pd la procedura porterà «alla nascita di una piccola compagnia aerea, che chiederà a qualcun altro di farsi dare un passaggio per i voli intercontinentali, riuscendo anche a farsi pagare».
La cessione alla Cai è l'unica strada ormai possibile, secondo Tremonti. «Se domani uno fa un'offerta di un euro in più se la prende, ma questa offerta non c'è», aveva detto lunedì a Ballarò. Un concetto ripetuto a Montecitorio, nell'audizione alle commissioni riunite Bilancio e Trasporti di Camera e Senato. Tremonti ha rigettato gli accostamenti con il progetto, che era migliore, presentato da Air France-Klm e affondato il 2 aprile, dopo il no di Silvio Berlusconi e dei sindacati.
«Quella Air France-Klm è ormai solo una chimera, che si è dissolta il 2 aprile. È in questi termini che oggi possiamo e dobbiamo considerare surreali tutti gli esercizi dialettici che ancora assumono come termine di riferimento l'ipotesi Air France-Klm». Tremonti ha accusato il Governo Prodi e il predecessore, Tommaso Padoa-Schioppa, di non essere riusciti «per tutti i 22 mesi di durata del Governo» a concludere l'ultima «procedura ordinaria possibile, perché era chiaro che l'ultima ricapitalizzazione possibile era quella realizzata alla fine del 2005».
Tremonti ha attaccato il precedente Governo in merito alla probabile procedura d'infrazione che la Commissione Ue potrebbe aprire contro il prestito ponte statale da 300 milioni erogato ad Alitalia il 2 maggio. Ha affermato che «se vi sono nel prestito-ponte profili di aiuti di Stato vietato perché in contrasto con le regole europee, questi sono radicati nel decreto legge 80 e non nel nostro successivo decreto legge». Bersani ha obiettato che «il decreto fu approvato dal Governo Prodi dopo un concerto con Berlusconi, noi volevamo dare fino a 100 milioni, loro hanno chiesto che fossero 300».
Tremonti ha confermato l'atteggiamento favorevole del Governo verso l'offerta, per ora non vincolante, presentata al commissario Augusto Fantozzi dalla Compagnia aerea italiana. Offerta preparata con l'assistenza dell'advisor Intesa Sanpaolo, già advisor di Air One, che sarà anche azionista della «nuova Alitalia». «È l'unica presentata, se altri vogliono farsi avanti presentino un'offerta, purché si facciano carico delle nostre esigenze di sistema», cioè di mantenere un certo numero di collegamenti.
Tremonti ha ricordato l'impegno assunto dai 18 soggetti che compongono la Cai a non vendere le azioni né l'attività, si parla di cinque anni (non ha citato la durata). «Il cosiddetto lock up societario non è solo un patto parasociale, ma una componente strutturale dello statuto sociale della società che si è presentata all'offerta. Una sua modifica richiederebbe una maggioranza del 66 per cento. Analoga maggioranza qualificata sarebbe poi richiesta per l'eventuale delibera di cessione a terzi dell'attività aziendale sottostante». «Questi vincoli – ha detto Tremonti – li valutiamo insieme necessari e sufficienti. Altri vincoli non sarebbero compatibili con la normativa comunitaria».
Dai documenti depositati presso il Cerved, il registro elettronico delle Camere di commercio, non è però disponibile uno statuto della Cai che contenga questi vincoli. Nell'ultimo statuto disponibile, datato 29 agosto, si legge all'articolo 8 che che «le partecipazioni sociali sono liberamente divisibili e trasferibili».

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.