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Dexia, iniezione da 6,4 miliardi di euro per salvataggio

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30 settembre 2008

I governi di Belgio, Francia e Lussemburgo hanno raggiunto nella notte un accordo per iniettare 6,4 miliardi di euro nel gruppo franco-belga di bancassurance Dexia. Lo ha annunciato il primo ministro belga Yves Leterme.

L'obiettivo delle trattative nella notte era di arrivare a una decisione prima dell'apertura dei mercati, stamattina. "Si è continuato a trattare tutta la notte" ha detto all'Afp il portavoce del primo ministro belga Yves Leterme, Peter Poulussen. "Per arrivare a qualche cosa prima delle 9" l'ora in cui si aprono i mercati, ha aggiunto.
L'operazione è in effetti destinata a rassicurarli, dopo il crollo in Borsa, ieri, delle azioni Dexia, che hanno perduto circa il 30 per cento, dopo la nazionalizzazione parziale di Fortis da parte dei tre Stati del Benelux, Belgio, Olanda e Lussemburgo, annunciata domenica sera.
Nata nel 1996 dalla fusione del Credit Local de France e del Credit Communal de Belgique, la banca franco-belga Dexia è specializzata nei prestiti alle collettività locali, di cui essa dice di essere il leader mondiale. La sua situazione è considerata difficile perchè si finanzia in gran parte a breve termine sui mercati finanziari, vendendo obbligazioni agli investitori o indebitandosi verso altre banche. Adesso "le banche non si prestano più danaro tra loro perchè non hanno più fiducia" secondo un analista.

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