«Le banche italiane finora non sono particolarmente esposte alle crisi finanziaria e ad oggi non si registra nessuna significativa contrazione del credito». Lo ha detto il governatore di Bankitalia Mario Draghi al termine dell'Ecofin a Nizza parlando degli effetti delle turbolenze finanziarie sul settore bancario: nelle banche della zona euro «non c'è contrazione creditizia» dunque «sembrano risentire in modo minore di questa crisi». Per il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, la conseguenza delle situazione di difficoltà in cui versa il sistema bancario mondiale porterà «ad una serie di consolidamenti». A margine dell'Ecofin, Draghi ha spiegato: «Ne abbiamo visti alcuni ma non è finita». Quindi «la strada naturale per far fronte a questa crisi è il consolidamento».
«È prematuro interpretare la caduta del prezzo del petrolio e il dato di agosto sui prezzi come un punto di svolta sul fronte dell'alta inflazione», ha aggiunto.
Ieri il governatore della Banca d'Italia ha spiegato che a livello globale, le perdite del settore bancario nel suo complesso per la crisi dei mutui subprime continueranno comunque a crescere. E serviranno almeno altri 350 miliardi di dollari di capitale per sostenere il sistema.
Il Governatore della Banca d'Italia ha anche spiegato che la valutazione del Financial Stability Forum sia che, a livello globale, le banche stanno affrontando la situazione con i bilanci più deboli. Una nota positiva, però, è che la base di capitale del sistema bancario è sufficiente per evitare che si scenda sotto alle soglie stabilite dalla vigilanza. Attualmente la distribuzione del capitale tra le banche non è in ogni caso omogenea. Di qui le difficoltà segnalate di alcune banche a incrementare la propria base di capitale. Tra le cifre indicate da Draghi ai ministri finanziari quella globale sulle perdite accumulate dalle banche per 500 miliardi di euro a fronte delle quali le banche hanno successivamente raccolto 350 miliardi di capitale.