ILSOLE24ORE.COM > Notizie Finanza e Mercati ARCHIVIO

Così abbiamo messo un freno alle perdite di Alitalia

di Giulio Tremonti (*)

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
12 settembre 2008

Caro direttore, torno sulla vicenda Alitalia con alcune delle considerazioni che ho svolto in Parlamento. Per valutare correttamente cosa ora è in atto dal lato della vicenda proprietaria, va fatto un passo indietro. L'ultimo piano industriale ordinario di Alitalia è stato elaborato nel secondo semestre 2004.

Il piano è stato poi notificato dalla Repubblica Italiana alla Commissione europea il 15 ottobre 2004; approvato dalla Commissione europea con decisione del 7 giugno 2005; presentato al mercato con prospetto informativo depositato in Consob l'11 novembre 2005; sottoscritto successivamente e per le corrispondenti quote tanto dallo Stato quanto dal mercato, in coerenza tanto con i vincoli imposti dalla disciplina europea, quanto con le manifestazioni di interesse espresse dal mercato. Al 31 dicembre 2005, a valle di questo aumento di capitale, il bilancio di Alitalia evidenziava un patrimonio netto pari a circa 1,4 miliardi di euro. Ciò che dopo è mancato, non sono stati dunque i mezzi finanziari, il Governo o l'azienda o il mercato. È stato altro.

Con grande onestà politica e intellettuale, un Segretario sindacale confederale, il 23 agosto scorso, ha dichiarato in una intervista che «era meglio accettare, ma noi sindacati fermammo Berlusconi». Perché era meglio accettare? Per molte ragioni. Ma soprattutto per una ragione: perché quello era l'ultimo piano autorizzato ed autorizzabile in procedura ordinaria dall'Europa.
L'11 febbraio 2006 vengono sciolte le Camere.
Il 9 e 10 aprile 2006 vengono celebrate le elezioni politiche nazionali. Il Governo Prodi si insedia il 28 aprile 2006. Il Governo Prodi si attiva su Alitalia solo il 10 ottobre 2006. Il 10 ottobre 2006, sul sito della Presidenza del Consiglio, a seguito di un incontro Governo-sindacati, si poteva in specie leggere quanto segue: «Trasporto aereo: incontro tra Governo e sindacati sulla questione riguardante il trasporto aereo e, in particolare, sulla grave situazione di Alitalia... Entro il 31 gennaio del prossimo anno dovranno essere fatte le scelte definitive riguardanti il futuro dell'Alitalia».

In altri termini, il paradosso si manifesta nei termini che seguono: si sa e si ammette che la situazione di Alitalia è grave; ma tuttavia il Governo si concede una moratoria di quattro mesi! Nel testo dell'audizione del 2 aprile 2008, audizione del ministro Padoa-Schioppa, si legge appunto che: «Il 23 gennaio 2007 lo stesso ministro formulò una lettera di procedura per la presentazione di offerte preliminari... uno dopo l'altro tutti i soggetti... si ritirarono». Fino a che nel settembre 2007 viene nominata «una grande banca internazionale, Cit(y), quale advisor finanziario... dei 28 soggetti così avvicinati… Alla fine ne rimase solo uno: Air France-KLM».
Sempre nello stesso testo di Audizione si legge che: «Il 28 dicembre 2007… d'accordo con il presidente del Consiglio dei ministri, il ministro dell'Economia espresse orientamento favorevole all'avvio... di una trattativa in esclusiva con Air France-KLM». È in specie ora di grande interesse rileggere quanto allora notato a futura memoria dal ministro Padoa-Schioppa, sempre nell'audizione citata:

«... La gravità della situazione è nota a tutti. Eventuali iniziative di discontinuità che gli amministratori della società si vedessero costretti a prendere, nella loro autonoma responsabilità, segnerebbero l'ingresso in una condizione che nessuno può augurarsi, non i viaggiatori, non i dipendenti della società, non i contribuenti, non la Sea, non la classe politica, non il sindacato, non l'immagine internazionale dell'Italia» (...)

In sintesi: o Air France-KLM (l'unico potenziale acquirente rimasto) o la crisi in legge Marzano. La trattativa con Air France-KLM si è chiusa negativamente il 2 aprile 2008.
«… Dopo numerosi incontri con i sindacati Air France abbandona il tavolo delle trattative e, in un comunicato stampa, annuncia che non esistono più le basi per continuare la negoziazione con le organizzazioni sindacali» (ANSA, pari data). Il 7 aprile, in un comunicato ufficiale: «Il Consiglio di amministrazione di Air France-KLM prende atto della rottura delle negoziazioni e rimanda ad Alitalia e ai suoi dipendenti le decisioni sul loro futuro».

Il 21 aprile si legge in un comunicato ufficiale: «Air France-KLM conferma ufficialmente l'uscita dalle obbligazioni contrattuali assunte il 14 marzo a causa del mancato verificarsi delle condizioni sospensive». Il 22 maggio, nell'ambito di una conferenza stampa per la presentazione dei risultati annuali della compagnia, il presidente dichiara che un'operazione Air France-Alitalia oggi non creerebbe valore e la giudica «assolutamente non realistica». «Il capitolo Alitalia è chiuso lo ha ribadito il Presidente di Air France-KLM» (ANSA, 9 giugno). Quella Air France-KLM è dunque ormai solo una chimera, una chimera che si è dissolta il 2 aprile. (...)
Non ci interessa l'analisi storica delle cause del perché di questi fallimenti. Solo abbiamo davvero difficoltà ad accettare che la colpa sia data da chi allora c'era, ed era al Governo, a chi non era ancora al Governo.
  CONTINUA ...»

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.