NEW YORK – L'ultimo colpo di scena di un fine settimana travolgente per la finanza mondiale è giunto dopo la mezzanotte ora americana: Lehman ha comunicato di aver avviato le procedure di amministrazione controllata per la propria Holding in base all'articolo 11 della legge fallimentare. Le società controllate resteranno operative. Un consorzio di banche con una dotazione di capitale di 70 miliardi di dollari garantirà il normale svolgimento della giornata e la Fed ha aperto i suoi sportelli di sconto con maggiore facilità di quanto non abbia mai fatto in passato.
Cosa succederà a questo punto all'apertura di borsa di questa mattina, prevarrà il panico per l'annuncio di fallimento di Lehman Brothers o la calma per l'operazione di fusione a sorpresa da 44 miliardi di dollari tra Bank of America e Merrill Lynch? La parola, dopo gli storici eventi di ieri, il fallimento dell'operazione Barclays/Lehman e l'accordo dell'ultima ora tra Merrill Lynch e Bank of America, passa ai mercati. Per questo, per giocare d'anticipo sul nervosismo, la Federal Reserve è già intervenuta. Sostituendosi al Tesoro, che non vuole più emettere garanzie, ha predisposto numerose misure per allentare le regole che consentono l'accesso ai suoi sportelli di sconto e ha organizzato il fondo privato da 70 miliardi di dollari finanziato da dieci banche americane del calibro di Morgan Stanley e Goldman Sachs. Un rischio calcolato che dovrebbe secondo le autorità raggiungere l'obiettivo voluto: evitare manifestazioni di panico.
Il primo vero banco di prova sarà l'apertura dei mercati europei. In Asia infatti sia Tokyo che Hong Kong sono chiusi. E le reazioni sugli altri mercati per ora sono state fisiologiche: In Australia si è registrata una perdita del 2,5% in apertura, in Thailandia, dove vi sono altri problemi politici ed economici, del 4%. Il dollaro si e'indebolito fino al 2% su tutte le piazze.
La valenza di questa operazione in relazione a Lehman, è doppia. le garanzie della Fed dovrebbero rassicurare il mercato mentre i 70 miliardi del consorzio di banche serviranno ad agevolare le procedure di amministrazione controllata garantendo così una liquidazione ordinata della banca d'affari. Parte integrante di questo progetto sistemico per arginare la crisi è il progetto per ristrutturare Aig, il colosso assicurativo che solo la settimana scorsa ha perso il 40% del suo valore e che minacciava di portare un altro colpo durissimo ai mercati.
Resta il fatto, traumatico, che due grandi banche, due pezzi di storia americana come Merrill Lynch e Lehman Brothers da oggi non saranno più virtualmente nel listino del New York Stock Exchange. Sono le ultime vittime della crisi finanziaria inziata 14 mesi fa, una crisi che sembra destinata a non finire mai. Nell'arco di un breve fine settimana dunque, Wall Street è stata rivoluzionata. La mappa della finanza mondiale improvvisamente e drasticamente cambiata. Le conseguenze pratiche di questo dramma finanziario dirompenti: i volti dei banchieri che abbiamo incontrato erano stupefatti. Le voci di quelli che abbiamo sentito al telefono confuse, rotte dall'emozione. I nervi a Washington, dalla Casa Bianca, alla Fed, alle banche e alle tesorerie del mondo intero, restano a fior di pelle: ci sarà il crollo, o ce la faremo? Dopo ore di negoziati senza precedenti, con la partecipazione di centinaia di persone su più tavoli e più continenti, resta questo il semplice interrogativo che fin da ieri angustiava gli operatori di tutto il mondo alla fine di una giornata terribile. Una giornata fatta di colpi di scena continui, che in una languida domenica di fine estate ha travolto Wall Street con una violenza che nessuno, a memoria d'uomo, ricordava. Per ritrovare una dimensione analoga in termini di volumi ed emozioni, occorre risalire a un secolo fa, quando J. Pierpont Morgan organizzò il salvataggio della finanza newyorchese.
E alle prime ore dell'alba americana, la speranza per una soluzione della crisi Lehman è svanita quando un terso comunicato della banca ha annunciato l'avvio delle procedure di amministrazione controllata in base all'articolo 11 della legge fallimentare americana e non dell'articolo 7 che avrebbe imposto una liquidazione coatta. La procedura fallimentare riguarda solo la Holding Company e no le controllate che continueranno ad operare:" I clienti di Lehman inclusi quelli della sussidiaria Neuberger Berman Holdings potranno continuare a svolgere le normali attività in relazione ai loro conti" recita il comunicato. Tutto infatti è cominciato da Lehman. Subito dopo la nazionalizzazione del fine settimana scorso di Freddie Mac e Fannie Mae da parte del Tesoro americano una profonda e rapida caduta dei valori di Lehman, il 18% lunedì, quasi il 40% martedì apriva un nuovo capitolo di questa crisi. Sui libri di Lehman c'erano infatti 53 miliardi di dollari di titoli illiquidi. Già da venerdì notte, quando ci si è accorti che per la Banca c'erano poche speranza di sopravvivere sulle sue gambe, si cercava di trovare una soluzione, un acquirente che potesse rilevarla ed evitare così il pericolo di un panico e di un collasso a Wall Street. Ma il Tesoro aveva chiarito che non avrebbe messo più fondi. Bank of America si ritirava e restava un unico candidato possibile interessato, Barclays Bank.
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