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Sbagliato quel rifiuto, usciamo allo scoperto

di Antonella Celletti

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21 settembre 2008

Caro Direttore,
sono un comandante dell'Alitalia con 19 anni di servizio ed assisto con indignazione, oltre che con preoccupazione, agli avvenimenti di questi giorni e alla rappresentazione che alcuni gruppi di potere sindacale danno delle posizioni dei lavoratori di Alitalia. Le assicuro che non c'è la compattezza della categoria dei piloti che si vuole trasmettere da parte dei vertici di queste associazioni.

Mi indigna soprattutto che un gruppo di persone che dicono di rappresentare l'intera categoria dei piloti assuma, fuori da qualunque regola di democrazia, il diritto di buttare a mare il piano presentato da Cai e, con esso, il futuro stesso dell'azienda senza il doveroso e necessario largo consenso dei lavoratori: non si è organizzato un referendum, ma neanche un'assemblea aperta a tutti per decidere quale posizione prendere di fronte a una scelta tanto grave.

Ho l'impressione che i vertici delle associazioni professionali con il loro comportamento, abbiano più a cuore la difesa ed il mantenimento delle loro posizioni di potere all'interno dell'azienda che il destino dei lavoratori.

Non so se si stanno rendendo conto della gravità della scelta che stanno facendo. Non vogliono capire che l'Alitalia sta fallendo e che questa era l'ultima possibilità.

Non hanno fatto conoscere questa realtà drammatica agli altri lavoratori, non hanno avuto alcun interesse a suscitare un dibattito serio e approfondito. Non si butta a mare un'azienda e il lavoro di migliaia di lavoratori senza sapere se ci sono delle alternative e se queste alternative sono credibili e percorribili. Confesso di essere stata molto male nei giorni scorsi, per il susseguirsi degli eventi, proprio mentre in televisione piloti e assistenti di volo gioivano per il ritiro della cordata Cai. Lo trovo un atteggiamento folle.

Credo non sia giusto assumere decisioni tanto importanti per la vita di un'azienda e dei lavoratori con metodi tanto sommari.

Spero che questa mia presa di posizione aiuti altri colleghi ad esprimere le loro posizioni, al di fuori di una rappresentazione non del tutto veritiera. Sappiamo che con l'uscita dell'azienda dal mercato tutti noi rischieremo direttamente la nostra vita professionale, la nostra licenza. Tutti quelli poi, che possiedono l'abilitazione solo su aeromobili obsoleti, come gli Md 80, avranno non poche difficoltà a riciclarsi. Non capisco come chi dovrebbe rappresentare i piloti possa ignorare queste situazioni quando assume una decisione così importante. Se lo fa, intende difendere più il proprio ruolo che non l'interesse dei lavoratori.

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