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E' panic-selling, corsa alla liquidità

di Valeria Novellini

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6 ottobre 2008

Panic selling. In nessun altro modo si può definire il crollo odierno degli indici S&P MIB40 e Mibtel, in entrambi i casi superiore all'8% e rappresentante il ribasso maggiore, in una singola seduta, degli ultimi 20 anni. Non molto dissimile però è stato l'andamento dei mercati europei, con flessioni superiori al 7% per l'indice DJ Stoxx e per i singoli indici delle blue chip britannico, tedesco e francese.

In generale perdurano i timori che il "Piano Paulson" non sia sufficiente a risolvere la crisi dei mercati, ma per quanto riguarda l'Europa il timore è per lo più connesso agli effetti dell'"importazione" della crisi sulle banche UE. I numerosi salvataggi (statali e non) già portati a compimento non hanno fatto che accrescere l'incertezza dei risparmiatori, paradossalmente ancora accresciuta dal progressivo incremento delle garanzie sui depositi bancari in molti Paesi, che ha fatto temere scenari di "corsa agli sportelli".

In Italia ha ovviamente influito anche l'inattesa ricapitalizzazione di UniCredit che ha gettato pesanti ombre sull'affidabilità delle rassicuranti dichiarazioni fatte dalla maggioranza dei manager bancari sulla solidità patrimoniale degli istituti di credito nostrani. Tuttavia al management di UniCredit non va imputato un comportamento poco coerente, in quanto oggi stesso Alessandro Profumo ha acquistato 111.000 azioni della banca per un controvalore di 308.000 euro.

Quasi ironiche appaiono le affermazioni di Assogestioni sui deflussi di settembre pari a 9,5 miliardi, «valore nella media del 2008» e che quindi farebbe escludere, da parte dei risparmiatori, comportamenti non razionali nonostante il difficile momento economico. Purtroppo probabilmente a questo punto sarà interessante vedere i deflussi di ottobre, che saranno influenzati da alcune delle sedute di Borsa più pesanti della storia.

Ma già dai dati di settembre va rilevato che circa la metà dei deflussi era relativa a fondi obbligazionari e che anche i fondi di liquidità (quindi, monetari) hanno registrato una raccolta netta negativa per oltre 1 miliardo: quasi pari a quella evidenziata per i fondi azionari, più direttamente legati all'andamento della Borsa. Niente panic selling quindi forse, per i fondi italiani: ma, senza dubbio, una "corsa alla liquidità", che emerge già con evidenza dai dati dello scorso mese. (Analisi Mercati Finanziari)

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