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Argentina: nazionalizzare i fondi pensione. Crolla la Borsa

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21 ottobre 2008

Caduta a picco dei listini azionari in Argentina, dopo che il presidente Cristina Fernandez ha annunciato che intende proporre un piano per procedere alla nazionalizzazione del sistema di fondi previdenziali. Una partita da circa 30 miliardi di dollari in un Paese che nelle scorse settimane i contratti di assicurazioni sui titoli pubblici (Cds) mettevano tra quelli a più elevato rischio di insolvenza.

L'indice Merval della Borsa argentina, che era già in netto calo, ha reagito agli annunci del presidente crollando di oltre il 10 per cento. Il governo afferma di voler mettere i pensionati al riparo dalle turbolenze della finanza, ma l'opposizione respinge queste tesi accusandolo di usare questo pretesto per appropriarsi di fondi con cui tamponare il crollo delle entrate fiscali. L'Argentina è già finita in default all'inizio del decennio.

La Fernandez intende presentare i dettagli del suo piano di nazionalizzazione dei fondi pensione lunedì prossimo. Richiede l'approvazione da parte del Congresso, dove il suo partito peronista controlla la maggioranza dei voti. Promette battaglia la leader di opposizione Elisa Carrio, affermando che la sua coalizione civica contrasterà questo progetto che punta a «depredare i pensionati».

I fondi pensione dell'Argentina investono prevalentemente su titoli di Stato, obbligazioni e azioni di società. Secondo gli analisti la loro nazionalizzazione metterebbe a rischio il diritto di proprietà e lo stesso rispetto della legge nel paese.

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