VIENNA - Al celebre Caffè Sacher di fronte all'Opera non si parla d'altro: la discussione tra i tavolini rigorosamente in stile liberty è la crisi finanziaria e i suoi drammatici effetti sul sistema bancario austriaco, la gemma preziosa del Paese alpino.
A Vienna si può scherzare su tutto, i viennesi sono tradizionalmente uomini di spirito, ma l'ironia, di questi tempi, non è accettata quando si parla di banche e della loro affidabilità di fronte alla bufera innescata dai subprime americani. Così ieri sera il Governo uscente ha deciso in tutta fretta, come ha fatto a sorpresa domenica scorsa la vicina Germania del cancelliere Angela Merkel, che assicurerà una piena garanzia sui depositi bancari, tutela passata da 20mila euro a 100mila e poi senza alcun limite nel giro di 48 ore secondo quanto annunciato dal cancelliere Alfred Gusenbauer, socialdemocratico, al termine di un Consiglio dei ministri straordinario.
La mossa di Gusenbauer, premier dimissionario (ieri a dieci giorni dalle elezioni anticipate, il leader del partito socialdemocratico Werner Faymann ha ricevuto dal presidente Heinz Fischer il mandato per la formazione del nuovo governo) si è resa necessaria per bloccare sul nascere la possibile fuga dei correntisti austriaci che da lunedì stavano pensando di varcare il confine con la Germania e portare i loro depositi al sicuro di un limite della "piena garanzia". Ora l'Austria si è allineata agli standard tedeschi. Il ministro delle finanze, il cristiano sociale Wilhelm Molterer, ha precisato che la misura è valida retroattivamente dal 1° ottobre e che lo Stato garantirà la liquidità
delle banche. Liquidità già garantita da discreti interventi della Banca centrale austriaca, guidata dal 1° settembre dal nuovo governatore Ewald Nowotny che ha preso il posto di Klaus Liebscher, membro della prima ora del consiglio Bce e che ora ha lasciato per limiti di età.
Positive le reazioni della "City viennese", la piazza finanziaria più importante per tutti i mercati dell'Est Europa fino alla Russia. «Siamo soddisfatti di questa iniziativa del Governo austriaco che dà una sicurezza addizionale ai risparmi e rafforza la fiducia nel sistema bancario nazionale», ha commentato Walter Rothensteiner, amministratore delegato di Raiffeisen Zentralbank Oesterreich AG, il secondo gruppo bancario del Paese dopo Unicredit Bank Austria.
Il Parlamento austriaco verrà convocato il 28 ottobre per approvare il disegno di legge che dovrebbe prevedere la garanzia totale sui depositi e discutere sulle restrizioni sulle vendite allo scoperto in Borsa. Mossa quest'ultima che secondo Molterer, il ministro delle Finanze, si è già resa necessaria per tagliare le unghie alla speculazione che negli ultimi giorni si è accanita sui titoli bancari. L'Indice di Borsa austriaco, l'Austrian Traded Index, che comprende le 20 azioni più trattate, ha perso questa settimana il 22% e il 50% da inizio anno. La Erste Bank e la Raiffeisen Bank International hanno lasciato sul terreno rispettivamente il 34% e il 29% da lunedì scorso. Troppo per una piazza che fa della stabilità la sua forza principale d'attrazione.