Un cordone di sicurezza, quello steso dal ministro per l'Economia Giulio Tremonti, intorno al sistema bancario, destinato, a giudizio degli operatori, ad avere un impatto rapido sull'intero sistema delle emissioni obbligazionarie degli istituti di credito pari a 577,5 miliardi di euro nell'ultima rilevazione di Banca d'Italia.
Il decreto approvato ieri dal Governo, infatti, autorizza il ministero a garantire, a condizioni di mercato, le passività delle banche con scadenza fino a cinque anni e le emissione successiva all'entrata in vigore del decreto. In pratica tutte le obbligazioni emesse a partire dal via libera del decreto godranno, sino al 31 dicembre del 2009, una sorta di ombrello fideiussorio da parte dello Stato. Per la proprietà transitiva delle rassicurazioni governative, l'annuncio di Tremonti, ha provocato ripercussioni positive sull'andamento dei prezzi dei bond bancari quotati al Mot, che pure non sono direttamente coinvolti nel decreto (vedere tabella a fianco). «L'andamento dei tassi interbancari ha cominciato a stringersi, soprattutto sul breve anche se è possibile che questo sia avvenuto in virtù del decreto precedente» spiega Pietro Cirenei, direttore generale di Bipiemme gestioni Sgr, che aggiunge: «Mi sembra che l'esclusione dal decreto dei bond emessi in precedenza significhi sostanzialmente due cose: il Governo rifinanzia le banche e le garantisce. Dal canto loro le banche debbono comunicare allo Stato la propria situazione e palesare le proprie eventuali difficoltà».
Giulio Baresani Varini, di Banca Mb, pone invece l'accento sui tempi di reazione del mercato obbligazionario delle banche, in questi ultimi mesi compresso, soprattutto sul fronte dei bond subordinati, quelli che in caso di potenziale default vengono ripagati dopo le emissioni senior. «A mio giudizio ci vorrà tempo perché l'effetto dell'iniziativa del Governo si trasmetta alla carta emessa dalle banche, visto che il mercato nel corso degli ultimi mesi si era inaridito se non bloccato».
Dubbi anche su quei prestiti subordinati che contengono nel prospetto informativo particolari clausole (è il caso del Mps Upper Tier II) che prevedono , in caso di cattivo andamento della gestione e mancato raggiungimento dell'utile, il diritto della banca di sospendere il pagamento degli interessi, cioè delle cedole.
Resta ancora da chiarire, invece, se le obbligazioni il cui collocamento è ancora in corso (per esempio l'emissione di Intesa San Paolo con codice IT0004413685 in vendita sino al 14 novembre prossimo) verranno incluse nel perimetro del decreto.
In ogni caso il provvedimento va nella direzione di garantire il passivo delle banche. «Ma non solo – spiega Francesco Gagliardi, partner di Kpmg advisory che si occupa specificatamente di obbligazionario – la sua funzione è soprattutto quella di garantire alle aziende di credito l'accesso alla liquidità soprattutto sulle scadenze medio-lunghe. Quelle sulle quali gli istituti di credito sin dall'anno scorso hanno registrato le difficoltà maggiori ad approvvigionarsi».
