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Tokyo, ora i timori sono sull'economia reale

dal nostro corrispondente Stefano Carrer

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6 ottobre 2008

Il crollo della Borsa giapponese ai minimi degli ultimi cinque anni _ e i cedimenti delle altre piazze asiatiche nell'ordine medio di oltre il 4% _ segnalano che gli investitori internazionali non solo hanno dubbi sull'efficacia del maxipacchetto approvato dal Congresso Usa nel risolvere la crisi finanziaria, ma che il vero focus è ormai sullo stato di salute dell'economia reale su scala globale. E le prospettive paiono tutt'altro che rosee. Mentre la ricerca di ancoraggi più sicuri induce gli operatori finanziari a puntare sui titoli di stato Usa e giapponesi, e a spingere lo yen e il franco svizzero, a essere penalizzati alla Borsa di Tokyo sono stati soprattutto i titoli delle aziende esportatrici _ dall'auto all'elettronica _, per le quali i dati negativi sull'occupazione in Usa rilasciati venerdì scorso indicano la prospettiva di un ulteriore rallentamento dell'economia americana (e quindi delle sue capacità di assorbimento dei prodotti Made in Japan). Il contagio finanziario dagli Usa all'Europa, poi, sembra non finire e minaccia di potersi estendersi all'economia anche nel resto del mondo, provocando in sovrappiu` tempeste valutarie. Di riflesso, si aggrava lo scenario giapponese all`interno: dopo il rapporto Tankan della Banca del Giappone sul calo della fiducia delle imprese, tutte le anticipazioni fanno ritenere che tra alcuni giorni il Governo giapponese rilascerà, nel suo report mensile, il giudizio più pessimista da oltre sei anni sullo stato dell'economia. Così nella giornata di oggi l'indice allargato Topix della Borsa di Tokyo è sceso sotto il livello dei mille punti, cosa che non era successa da fine 2003, mentre lo yen è avanzato anche sull'euro fino a raggiungere i massimi biennali sotto quota 140. La Banca del Giappone ha continuato a iniettare liquidità sul mercato,per il 14esimo giorno consecutivo, mettendo a disposizione altri mille miliardi di yen: domani l`istituto centrale dovrebbe confermare i tassi di interesse allo 0,5%, ma sta crescendo la possibilità che entro fine anno i tassi nipponici vengano ridotti, tanto che i rendimenti sui bond hanno registrato un sensibile calo.
In questo contesto, e in seguito ad alcuni incidenti di percorso già avvenuti, la popolarità del nuovo governo del premier Taro Aso è già in caduta di sette punti rispetto all'esordio di settembre, a un modesto 41%. Così Aso ha annunciato questa mattina: "In questo momento, non sto pensando a sciogliere il parlamento" in quanto "quello che più interessa adesso alle persone è l'incertezza sul futuro dell'economia": la priorità va dunque al tentativo di far passare il bilancio supplementare che contiene misure di stimolo economico, con una spesa addizionale diretta di 1.800 miliardi di yen all'interno di una manovra dal valore complessivo di 11.700 miliardi (che alcuni vorrebbero ormai ampliare). Le elezioni perla Camera Bassa, attese per il 2 novembre, dovrebbero dunque slittare: ufficialmente per via dell'economia, in realtà perché il partito liberaldemocratico _ che governa il Paese da decenni _ rischia sempre più di andare incontro a una clamorosa sconfitta alle urne.

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