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In rialzo oggi i titoli tecnologici, che beneficiano delle buone notizie arrivate da Big Blue. Dal fronte economico sono arrivati oggi due dati: pubblicate le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione, scese dal massimo degli ultimi sette anni ma a un livello lievemente peggiore delle attese (-20.000 unità a 478.000 unità). Bene le scorte di magazzino all'ingrosso, salite ad agosto dello 0,8%, meglio del +0,5% atteso.
18,59 - Cola a picco General Motors, che a Wall Street cede il 21,6% raggiungendo i livelli più bassi mai toccati dal 1950. Le azioni sono scese sotto i 5,50 dollari.
18,24 - General Motors cede quasi il 15% a 5,9 dollari dopo che, nelle battute iniziali, è scesa sotto i 5,50 dollari a livelli che non si vedevano dal 1953. Il calo di Gm è il maggiore tra quelli dei titoli in seno all'indice Dow Jones. La capitalizzazione di mercato della casa americana è di circa 3,9 miliardi, vale a dire meno di quanto era prima del crac del 1929, secondo i calcoli della tv americana Cnbc. A pesare sui titoli dell'auto (giù anche Ford, che cede circa il 9% a 2,42 dollari) la correzione al ribasso delle stime da parte di J.D. Powers, che prevede adesso un mercato Usa 2008 da 13,6 milioni di unità (14,2 milioni le stime iniziali) e da 13,2 milioni nel 2009 (da 14,3). J.D. Powers ha aggiunto che le nuove previsioni 2008 per il mercato Usa potrebbero anche essere 200mila unità in meno in quanto le condizioni esistenti del mercato potrebbero ingannare sul comportamento dei consumatori nel quarto trimestre, mentre ha corretto al ribasso anche le attese su Europa e India.
18,23 - Le Borse europee bruciano altri 100 miliardi di capitalizzazione in quella che sembrava essere la seduta del rimbalzo a un giorno dal taglio coordinato dei tassi di mezzo punto percentuale. Al termine delle contrattazioni l'indice continentale Dj Stoxx 600 ha segnato una flessione del 2,01 per cento.
17,50 - Ancora una chiusura all'insegna delle vendite per Piazza Affari che dopo aver trascorso gran parte della seduta in positivo è stata trascinata al ribasso, come le principali Borse europee (a Parigi il Cac40 ha chiuso a -1,55%, a Francoforte il Dax -2,53%, a Londra il Ftse100 -1,21%), dall'estrema volatilità degli indici Usa. Il Dow Jones ha infatti aperto in rialzo per poi scivolare in territorio negativo, complice la fine del divieto di vendite allo scoperto sul settore finanziario Usa, mentre il Nasdaq è in rialzo. Il Mibtel ha ceduto l'1,63%, l'S&P/Mib l'1,81%, l'All Stars invece ha gudagnato lo 0,91%.
A pesare sui listini europei, il crollo delle utilities (indice Euro Stoxx -8,75%) su timori di un blocco dei rincari delle tariffe energetiche da parte della Ue, in scia alla discesa del prezzo del greggio scambiato intorno agli 87 dollari al barile. Inoltre il settore, tradizionalmente fra i più difensivi, aveva contenuto le perdite nelle scorse sedute. Fra le blue chip in profondo rosso i finanziari Intesa Sanpaolo (-7,6%), sospesa per eccesso di ribasso sul finale e Bpm (-9,2%). Male Fonsai (-4%), perdite contenute invece per Mps (-1,96%), Generali (-2,7%) e Alleanza (-1,1%).
Forti vendite sulle utilities con Enel che ha registrato una flessione dell'8,3%, Terna del 5,96%, Snam (-4,4%), A2A (-3,7%), Atlantia (-3,3%). In rosso Eni (-2,75%) sulla debolezza del greggio. Ancora in calo Telecom (-2,35%), forti vendite su Bulgari (-6,6%), Prysmian (-4,5%) e Luxottica (-4,2%).
Debole Fiat (-0,85%) in sica alla debolezza del settore auto dopo i dati negativi sulle vendite in Europa diffusi da General Motors e Ford. Acquisti decisi invece su Unicredit (+9,2%), gli scambi sono stati pari a 247,4 milioni di azioni, pari a quasi il 2% del capitale. Brillanti Italcementi (+7,4%) con il settore costruzioni fra i migliori in Europa, Mediolanum (+5,2%), L'Espresso (+4%) e Fastweb (+3,1%). Sul completo rimbalza Tiscali (+7,8%), bene Trevi (+10,5%) e i finanziari Cr Bergamasco (+8%) e Bp Sondrio (+8,3%). In forte calo gli immobiliari Beni Stabili (-11,4%) e Ipi (-7,5%).
17,47 - Wall Street imprevedibile, torna in positivo, con il Dj a +0,22%, lo S&P500 a +0,12% e il Nasdaq a +1,22 per cento. La Borsa americana prova ancora a interrompere la serie negativa di sei sedute consecutive al ribasso. Tonfo di Morgan Stanley che perde il 20,6%. La banca, secondo quanto riferiscono gli operatori, sconta come molti altri titoli finanziari lo scadere del provvedimento che vietava le vendite allo scoperto. Il titolo Wachovia perde il 21,94% pagando le indiscrezioni secondo cui i suoi due pretendenti Citigroup (-2,43%) e Wells Fargo (-11,57%) avrebbero trovato i conti della società in una situazione peggiore del previsto. Perdite importanti anche per Bank of America (-4,93%) mentre resta in positivo JPMorgan (+2,63%).
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