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L'Espresso, vendite e pubblicità in calo: utili -24%

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22 ottobre 2008

Nei primi nove mesi del 2008 il gruppo l'Espresso (titolo a 1,3 euro in Borsa in calo del 62% negli ultimi dodici mesi, -30% negli ultimi 30 giorni) ha registrato un utile netto di 43,3 milioni, in calo del 24,1% rispetto ai 57,1 milioni dello stesso periodo del 2007. Tra gennaio e settembre, inoltre, il fatturato è sceso del 4,4%, attestandosi a 762,3 milioni mentre il margine operativo lordo è diminuito del 19% a 125,9 milioni. Nel solo terzo trimestre dell'anno l'utile netto è stato di 6,9 milioni (3,3% sul terzo trimestre del 2007) e il fatturato è sceso del 7%, attestandosi a 219,1 milioni di euro.

Nel periodo gennaio-settembre 2008 il fatturato del gruppo editoriale è stato composto da ricavi diffusionali per 300,7 milioni (-2,4%) e ricavi pubblicitari per 443,5 milioni (-2,4%). Nel terzo trimestre 2008 il risultato netto è stato pari a 6,9 milioni (-3,3%) ed il fatturato è stato di 219,i milioni (-7%). Risultati che, spiega il gruppo, «vanno inquadrati nel difficile contesto di mercato che sta interessando l'economia a livello mondiale». Hanno così «risentito di fattori fortemente negativi sul fronte dei ricavi (pubblicità ed, in misura più ridotta, anche andamento delle vendite di quotidiani e periodici), solo parzialmente bilanciati dalla tenuta dei margini dei prodotti opzionali e da recuperi sui costi».

«Una serie di interventi sui costi» porteranno a regime ad un risparmio di «oltre 50 milioni rispetto al 2007» e ad una riduzione di organico «150 unità nell'arco di un triennio». Quanto alle previsioni sull'andamento della gestione, con «l'accentuarsi della crisi economica e la recessione ormai conclamata», le ultime stime «indicano per il trimestre ottobre-dicembre un ulteriore peggioramento dei fatturati pubblicitari. I risultati economici dell'anno in corso saranno positivi ma sensibilmente inferiori a quelli conseguiti nel 2007». Ed è «pertanto prevedibile che si rendano necessari ulteriori interventi di riduzione strutturale dei costi».

Sulla raccolta pubblicitaria, spiega ancora il gruppo, «hanno pesato in particolar modo sia il calo della pubblicità commerciale nazionale de la Repubblica, dei periodici e dei quotidiani locali, sia la flessione del comparto radiotv, mentre è cresciuta, con tassi superiori alle medie del mercato, la pubblicità locale e quella su internet». I prodotti opzionali, invece, «pur a fronte di un lieve calo del fatturato e dei volumi hanno aumentato la redditività e il contributo al risultato operativo consolidato».

Per tutte le testate del gruppo è aumentato il traffico dei rispettivi siti internet, e sono stabili o in crescita sono gli indici di lettura. Quanto alle diffusioni hanno avuto, invece, andamenti diversi «anche in relazione alla scelta di modificare alcune iniziative di marketing». Per la Repubblica nei 9 mesi si registra un calo a 575 mila copie medie ad uscita (-6,6%) e per L'Espresso a 409 mila copie medie settimanali (-4,7%) «dovuta in parte anche ad una minore efficacia dei prodotti opzionali sulle vendite in edicola».

«Entrambe le testate hanno ottenuto risultati positivi in termini di leadership: la Repubblica ha mantenuto intorno a 3,1 milioni il totale dei lettori e ha registrato su internet, consolidando la posizione di primo sito italiano di news, 12,2 milioni di utenti unici nel mese di settembre (in media oltre 1,1 milioni al giorno), mentre L'Espresso ha confermato a 2,4 milioni il numero di lettori». I quotidiani locali «hanno diffuso nel loro complesso 471 mila copie medie ad uscita (477 mila nello stesso periodo del 2007) ed hanno raggiunto oltre 3,1 milioni di lettori e 1,3 milioni di utenti unici dei loro siti web».

Quanto alle altre testate del gruppo, «Radio Deejay ha registrato un calo di audience» ed ha perso «il primato tra le radio private». Positivi sono stati invece i risultati dell'ascolto in streaming sul web e dei podcast. «Buona» la performance di m2o «che ha superato il milione e mezzo di ascoltatori quotidiani, mentre Radio Capital ha mantenuto un pubblico di circa 1,6 milioni di persone nel giorno medio».

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