Il caro mutui manda in bolletta 8 italiani su 10. Troppo alte, infatti, le rate del prestito, che, assieme a crisi economica e stipendi fermi, finiscono per creare gravi difficoltà all'84% delle famiglie. Una bella scottatura: visto che, nel 2009, ben il 64% di italiani dichiara di escludere «categoricamente» l'accensione di nuovi mutui, a fronte di uno scarso 8% che si dice, invece, pronto a farlo. Ma anche quest'anno la rinuncia a rate, prestiti e mutui è stata forte e ha interessato ben il 50% di intervistati. Insomma, italiani e mutui sempre più separati in casa. A rivelarlo è un sondaggio Confesercenti-Swg che rileva come, ogni mese, in media escano dai bilanci familiari 478 euro. Ma già per il 23% degli intervistati la spesa aumenta, collocandosi fra i 500 e i 1.000 euro. E senza dimenticare, poi, quel buon 10% di famiglie che arrivano a pagare per la rata di mutuo fino a 2mila euro. «Ormai c'è un proprio allarme mutui e credito», spiega il presidente di Confesercenti Marco Venturi, che denuncia una vera e propria disapplicazione da parte delle banche dell'istituto della rinegoziazione del debito. «Ben il 61% di intervistati - dice - ha dichiarato di non aver ricevuto nessuna proposta dal proprio istituto di credito». Anche se, rileva Venturi, sono anche molti (59%) gli italiani che hanno paura che un'eventuale rinegoziazione del mutuo contratto potrebbe peggiorare ulteriormente le proprie già precarie condizioni. Fondamentale, quindi, secondo Venturi, che il Governo intervenga al più presto «per ripristinare un clima di fiducia reale tra banche, pmi e clienti».
Dal sondaggio emerge, poi, che il tasso medio praticato dalla banche si aggira intorno al 7 per cento. Ma per un italiano su 4, oscilla tra l'8 e il 20 per cento. Praticamente a rischio usura. Gli italiani, poi, ricorrono a prestiti circa una volta l'anno (c'è chi arriva a 7), soprattutto, per la comprare casa o macchina. Oppure quando si vuole ridurre l'impatto del pagamento che si sta facendo o, più semplicemente, perché non si dispone, nell'immediato, dell'intera cifra da saldare. Non mancano, poi, gli italiani che s'indebitano per computer o elettrodomestici. Da segnalare, un discreto 6% che ricorre al prestito per cerimonie e un significativo 2% per regalare o regalarsi un gioiello.
E per rimborsare il debito contratto, si dice addio, soprattutto, alla vacanza (21% degli intervistati), a pizze e cene fuori casa con gli amici (20%) o a comprarsi un capo di abbigliamento (17 per cento). E se, invece, avanza qualche euro: di corsa a metterlo in un conto corrente (22%), in un fondo garantito (17%) o in Bot e titoli di stato (15 per cento). Solo il 10% si indirizza, invece, verso azioni, mentre un buon 2% dichiara di aver riscoperto il materasso di casa. Insomma, italiani prudenti negli investimenti e sostanzialmente, anche, fiduciosi delle scelte fatte, visto ben l'11% degli intervistati non intende modificare i propri investimenti. Meglio pochi spiccioli di guadagni, ma sicuri, penseranno, piuttosto che azzardare e rischiare di trovarsi con un palmo di mosche in mano.