Cadono i mercati del Golfo, ed è la settima seduta consecutiva in rosso. Colpa, soprattutto, dell'immobiliare, settore a lungo visto come una dei massimi fattori di sviluppo ed oggi trasformato dalla crisi globale nella zavorra di un'economia ancora fragile perché troppo petrolio-dipendente.
Non poteva quindi che avere un effetto altamente negativo il fatto che il greggio sia sceso ancora al mercato di New York, il Nymex, con i futures per consegna dicembre sul Wti a 57,04 dollari venerdì in chiusura, giù del 61% rispetto al record di 147 dollari di luglio. Un avvitamento inimmaginabile soltanto fino a pochi mesi fa. Un crollo costato caro agli indici delle Borse del Golfo: a Dubai -67%, per il Qatar -42%, in Oman 35 per cento.
Quest'oggi l'indice generale della borda di Dubai è arretrato ancora del 5,9% (a 1981,44 punti), ampliando così uno scivolone che è arrivato al 32% in soli sette giorni. Nel Qatar l'indice Dsm20 ha perso il 5,1 per cento portando il calo settimanale al 25 per cento. È andata anche peggio all'indice del mercato finanziario dell'Oman (-6,1%) ai minimi da febbraio 2007. In Arabia Saudita il Tawadul ha perso l'1,3% (a 5145,84 punti) portando il calo nell'anno a oltre il 50 per cento.
Peraltro il vice governatore dell'Agenzia monetaria del Regno saudita, Mohamed bin Suleiman Al-Jasser ha dichiarato oggi a Dubai che il suo Paese ha investito in asset «a basso rischio e molto liquidi». Riyadh, che ha costituito riserve per 1.300 miliardi di dollari, sarebbe quindi ben protetta dalle turbolenze che hanno colpito i mercati finanziari. «Abbiamo attivato anche politiche - ha aggiunto Al Jasser - anti-cicliche proprio per mettere al riparo la nostra economia». Anche se l'ex presidente della Banca Mondiale, James Wolfensohn, ha chiaritodurante lo stesso meeting a Dubai che la ricca regione del Golfo difficilmente potrà evitare le conseguenze di una crisi globale qual è quella attuale.
Tornando ai listini azionari del Golfo, sul versante dei principali titoli, Emaar Properties, il più importante developer del Medio Oriente è crollato (-9,8%) ai minimi da oltre quattro anni. Male anche le banche, come tutto il settore finanziario, con la Qatar Islamic Bank (il più grande istituto del Paese che applica alla lettera le regole della finanza islamica) che ha accusato il peggior tracollo da tre settimane e la Bank Muscat, numoro uno dell'Oman, in calo per il quarto giorno di fila (-7,5% e -16% nei quattro giorni di rosso).
Il clima è di panico totale tra gli investitori, che ormai vendono l'invendibile pur di alleggerire le proprio posizioni sull'azionario. «Abbiamo visto clienti disinvestire pacchetti di titoli che avevano acquistato per i propri nipoti», ha dichiarato all'agenzia Bloomberg, Vyas Jayabhanu, capo di Al Dhafra Financial Brokerage. «Il terrore nasce dal crollo dell'immobiliare, io non mi azzarderai ad entrare in in un mercato come quello attuale, evitando a maggior ragione banche e developer». (a cura di Alberto Annicchiarico)