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I grandi del mondo e la crisi,
tutti i nodi da sciogliere al G20

di Valeria Novellini

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14 novembbre 2008


Finalmente ci siamo. Il tanto atteso summit G20 di Washington, da cui ci si attendono misure fiscali e monetarie supplementari per far fronte alla crisi finanziaria globale, è giunto. Un primo risultato è comunque stato già raggiunto con l'annuncio, da parte del Giappone, di essere disposto a prestare fino a 100 miliardi di $ delle proprie riserve in valuta estera al FMI per sostenere i Paesi emergenti più colpiti dalla crisi finanziaria mondiale.

Le economie avanzate in recessione
Ma anche fra i Paesi industrializzati la situazione non è rosea. In recessione tecnica (calo del Pil per due trimestri consecutivi) ci sono Germania (prima recessione dal 2003) e Italia (dato peggiore dal 1992/1993), mentre la Spagna ha evidenziato, nel terzo trimestre 2008, il primo calo su base trimestrale dal 1993 (-0,2%, dato preliminare). Schiva per ora la recessione tecnica la Francia con un Pil del terzo trimestre 2008 sorprendentemente in aumento, anche se solo dello 0,1% (sempre su base trimestrale). Nel complesso l'Eurozona (secondo le rilevazioni Eurostat) è entrata nella sua prima recessione tecnica con un Pil sceso dello 0,2% in ciascuno degli ultimi 2 trimestri (stabile invece nel terzo trimestre 2008 il Pil dell'UE a 27).

La crisi dell'auto
Per molte delle economie europee, come del resto negli Usa, il settore industriale più interessato dalla crisi rimane quello automobilistico. Nel "mensis horribilis" di ottobre 2008, secondo i dati Acea (associazione costruttori europei di auto), le immatricolazioni di nuove auto in UE27 + Efta sono scese del 14,5% su base annua e, nei primi 10 mesi del 2008, del 5,4%. Nonostante l'Italia abbia evidenziato contrazioni nettamente superiori alla media europea (-18,9% per il mese di ottobre e -12% per i primi 10 mesi dell'anno), la Fiat a livello europeo è riuscita a contenere la flessione rispetto ai principali concorrenti ed ha così incrementato la sua quota di mercato, raggiungendo i quarto posto fra i costruttori europei. La stessa Fiat ha già programmato per i prossimi mesi di dicembre e gennaio nuovi periodi di cassa integrazione in quasi tutti gli stabilimenti produttivi. Nulla a che vedere, comunque, con i boccheggianti colossi USA, dato che General Motors potrebbe non disporre di liquidità sufficiente fino a fine 2008, mentre Chrysler ha esplicitamente affermato che senza aiuti federali e un'alleanza con un partner straniero o locale, è in gioco la sopravvivenza stessa del gruppo. Il progetto di fusione tra i due colossi malati dell'auto Usaè stato abbandonato, ma il loro salvataggio (a cui si aggiunge quello di Ford Motors anch'essa in grave crisi) sarà sicuramente oneroso e, nonostante il parere favorevole del Presidente eletto Obama e della Presidente della Camera Nancy Pelosi, il Governo statunitense attualmente in carica sembra per ora riluttante ad appesantire ulteriormente il già provato bilancio federale. Il deficit Usa nel mese di ottobre 2008 ha infatti raggiunto il livello record di 237,1 miliardi di $ (55,8 miliardi a ottobre 2007), a fronte di attese di mercato pari a circa 175 miliardi; ma sul passivo di ottobre 2008 ha già pesato, per 115 miliardi, l'impatto del piano di salvataggio varato dal Tesoro statunitense.

L'Italia in attesa del piano anti-crisi
In Italia si attende il varo dell'ancora "misterioso" piano di sostegno all'economia/Pmi/banche (in via indiretta), che per gli istituti di credito potrebbe probabilmente prevedere l'emissione di prestiti obbligazionari da parte del Tesoro, che con la liquidità ricavata dall'operazione sottoscriverebbe a sua volta obbligazioni bancarie (quasi certamente subordinate) che potrebbero integrare gli indicatori di bilancio Tier 1 o meglio, se tecnicamente possibile, Core Tier 1. I maggiori istituti di credito italiani, nel presentare i dati di bilancio al 30/9/2008, hanno più o meno velatamente affermato di ritenere interessante il ricorso a tale forma di sostegno finanziario ove questa fosse varata; in Francia una misura di questo tipo ha visto l'adesione di alcuni importanti istituti (fra cui Société Générale), ed è subordinata all'impegno, da parte delle banche, di incrementare nel 2009 i prestiti alle imprese francesi di una percentuale compresa fra il 3% e il 4% rispetto al livello 2008. Probabilmente una misura analoga sarà presa anche in Italia; intanto, dopo l'iniziativa "Impresa Italia" di Unicredit, anche Intesa Sanpaolo ha varato un piano di sostegno alle PMI, in questo caso del Centro-Nord e con garanzia Eurofidi, per un plafond complessivo di 800 milioni di euro.

I dati macro della settimana
Per la settimana dal 17 al 21 novembre sono attesi numerosi dati macro negli USA: in particolare, Produzione industriale di ottobre (17/11), CPI di ottobre e Minute FED delle riunioni del 28-29 ottobre (19/11). Inoltre il 21/11 il Segretario al Tesoro USA Paulson terrà un discorso sull'economia e i mercati, e vi sarà la decisione sui tassi da parte della Bank of Japan. In Europa i dati macro attesi sono pochi, ma il 18/11 il Presidente della BCE Trichet terrà un discorso a Londra. (Analisi Mercati Finanziari)

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