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Wall Street, «piange» il bonus dei managerdi Vittorio Carlini |
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![]() La crisi riduce fino al 70% gli incentivi dei dirigenti. Ma c'è chi, grazie al boom delle commodity, può vantare uno stipendio ultra-milionario. A Wall Street, dai top manager alle segretarie si prospettano tempi di quaresima per gli stipendi. Secondo uno studio di Johnson Associates, i vertici aziendali nel 2008 subiranno un taglio drastico fino a un massimo del 70% dei bonus. Le gratifiche degli altri dipendenti, invece, dovrebbero subire una cura dimagrante compresa tra il 10 e il 45 per cento. «I compensi - afferma Alan Johnson - diminuiranno ancora di più nel 2009 a causa dell'ulteriore frenata delle attività». Il crollo dei bonus è confermato dalle stime di un'altra società di ricerca. Anche se i numeri che balzano fuori dalle previsioni di Option Group sono un po' diversi da quelli di Johnson Associates. Il gruppo di ricerca, basandosi sui dati di bilancio del terzo trimestre, ha previsto una sforbiciata compresa tra il 20 e i l 30% per "top talent" mentre gli altri impegati dovrebbero vedere ridurre la loro busta paga tra il 40 e 75 per cento. Al di là del balletto delle cifre, quello che comunque è certo è che i bonus scenderanno. Complici la crisi finanziaria e la recessione, che ha impattato fortemente su utili e i ricavi, la parte variabile delle buste paga di Wall Street subirà dunque una drastica riduzione. I bonus continuano a correre anche se la nave affonda Ciò che colpisce di più, guardando nelle tasche di manager e impiegati, è comunque la folle corsa degli stipendi (soprattutto dei soliti manager super pagati) rispetto alla crescita dei profitti aziendali. Per renderse conto basta dare un'occhiata ad alcune delle banche d'affari finite in pieno nella crisi finanziaria. Bear Stearns, per sempio, nel 2007 ha sborsato circa 2,05 miliardi di dollari in bonus a fronte di "miseri" profitti per circa 233 milioni. Un anno prima, secondo il Wall Street Journal, il monte incentivi superava sì i 2,5 miliardi ma almeno gli utili erano superiori ai due miliardi. Lo stesso discorso si può fare per Morgan Stanley: nel 2007 i bonus arrivavano alla cifra di 10 miliardi rispetto a utili poco sopra i tre miliardi. Nel 2006, gli incentivi pesavano per oltre 8 miliardi mentre il margine era più di 7 miliardi di dollari. Insomma, i bonus hanno continuato a correre anche quando la nave stava affondando. Il futuro, adesso, sembra molto meno roseo. Anche se c'è chi continua, meritatamente o meno, a vantare una busta paga molto, molto gonfia. È il caso, per esempio, di Andrew Hall, che gestisce la divisione di trading sulle commodity di Citigroup Inc's Phibro. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal nel 2008 dovrebbe raggiungere un compenso di 125 milioni di dollari. Quando si dice la bolla...
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