LOS ANGELES - General Electric ha dichiarato ieri l'intenzione di fare acquisti nel settore dei media, ma le velleità dell'amministratore delegato Jeffrey Immelt sono state accolte con una certa dose di scetticismo a Wall Street. Un analista ha abbassato sia le stime sulle quotazioni del titolo - da 22 a 16 dollari per azione - che quelle sui profitti del 2009, da 1,8 a 1,65 dollari per azione; il futuro della Ge sarà difficile, ha detto Jeffrey Sprague della Citi Investment Research, non solo per l'indebolimento del settore industriale ma anche, anzi soprattutto, per l'incerto futuro della divisione finanziaria Ge Capital.
Eppure Jeffrey Immelt ha sostenuto nel corso di un'intervista al Financial Times che questo è un buon momento per andare a caccia di occasioni; non solo nel settore dei media ma anche nell'aviazione, nel settore petrolifero e nelle infrastrutture. «Le occasioni saranno numerose, e la mia speranza è che potremo sfruttarle in futuro»ha detto.
Il riferimento ai media riveste un significato particolare, perché afferma implicitamente l'intenzione di non vendere la divisione Nbc Universal, un business che include la rete tv nazionale Nbc, gli Universal Studios, una casa di produzione televisiva e diversi canali via cavo tra cui la Mcnbc e la Cnbc. La divisione era nata nel 2004 dall'unione tra la Nbc, posseduta dalla Ge, e dalle attività televisive americane del gruppo francese Vivendi. La Vivendi mantiene una quota del 20% nella Nbc Universal, ed ha l'opzione di venderla alla Ge in qualsiasi momento tra oggi e il 2016.
La dichiarazione di fiducia nel settore dei media non esclude tuttavia che le mire espansionistiche della Ge possano scontrarsi con le limitazioni delle sue risorse finanziarie. La Ge è stata colpita duramente dalla crisi finanziaria proprio per il preponderante peso della Ge Capital nei suoi bilanci; questa divisione, un colosso con 600 miliardi di dollari di attività, per esempio ha contribuito l'anno scorso al 40% degli utili aziendali. Grazie alla dimensione della Ge Capital, la Ge si è qualificata per attingere in ben due occasioni agli stanziamenti pubblici destinati al settore bancario, prima vendendo commercial paper al governo e poi ottenendo garanzie pubbliche sul suo indebitamento. In settembre la Ge ha anche ricevuto un'iniezione di 3 miliardi di dollari da parte dell'investitore Warren Buffett, un investimento accolto con un misto di approvazione e cautela: l'apparente dichiarazione di fiducia di Buffett nell'azienda, hanno detto alcuni osservatori, potrebbe celare difficoltà non ancora visibili.
Wall Street sta manifestando intanto i suoi timori spingendo il titolo GE al ribasso; le quotazioni si sono dimezzate tra la fine dell'estate e oggi, e ieri hanno chiuso, invariate, a 16,1 dollari, i livelli di undici anni fa.
