I vertici delle tre case automobilistiche americane ei rappresentanti del sindacato United Auto Workers si sono incontrati ieri con il presidente della Camera Nancy Pelosi ( nella foto) per tentare di ottenere un secondo prestito da 25 miliardi di dollari ed evitare il fallimento.
L'incontro avviene proprio alla vigilia del bilancio trimestrale della General Motors e della Ford, che secondo le anticipazioni dovrebbero dipingere oggi una situazione finanziaria ancor peggiore delle già pessimistiche aspettative. Le vendite di auto negli Stati Uniti sono crollate nel mese di ottobre al livello più basso degli ultimi 25 anni.
L'incontro dovrebbe spianare la strada per il summit sul futuro dell'auto promesso dal neo-eletto presidente Barack Obama ai rappresentanti di Detroit appena la nuova ammministrazione si insedierà a Washington il prossimo 21 gennaio. Le case automobilistiche hanno accolto con entusiasmo l'elezione di un presidente democratico che, nelle parole del senatore democratico del Michigan Debbie Stabenow, «è amico dell'industria dell'autoe del settore manifatturiero». Le tre case di Detroit, General Motors, Ford e Chrysler, insistono che in assenza di un massiccio intervento pubblico esse sono destinate a fallire e licenziare decine di migliaia di dipendenti, con effetti devastanti per l'economia del Michigane dell'intero Paese.
