La maggioranza degli osservatori si aspettava un taglio di 50 punti base. Alcuni scommettevano fino a un punto, dato il rapido deterioramento dell'economia britannica. Nessuno si attendeva di più data la prudenza mostrata finora dalla Banca centrale britannica. Invece, con una mossa a sorpresa, la Bank of England ha potato energicamente il costo del danaro dell'1,5% al 3%. E'un taglio drastico, che porta i tassi inglesi in un colpo al livello minimo messo a segno nel 1954. E' un segnale allo stesso tempo preoccupante, che spiega quanto sia peggiorato lo stato di salute dell'economia britannica. La quale ha subito nel trimestre concluso in settembre una brusca contrazione dello 0,5%, la prima dal lontano 1992 quando è uscita da una breve ma dura recessione. Vari centri studi prevedono peraltro che la Gran Bretagna assieme a Irlanda e Spagna, complice lo scoppio della bolla immobiliare sia uno dei Paesi europei che subirà la recessione più acuta. Nel motivare il taglio, la Bank of England ha detto che da settembre le prospettive dell'inflazione sono cambiate drasticamente, la situazione dell'economia mondiale è peggiorata e i prezzi delle materie prime sono caduti rapidamente. < Mentre la misure preese sul capitale delle banche, la liquidità e i finanziamenti in vari Paesi, compreso il nostro, hanno iniziato a migliorare la situazione – ha detto i una nota la Banca – la disponibilità di credito per le famiglie e le imprese rischia di rimanere ridotta per un certo periodo di tempo >. Ecco dunque la contromossa della Banca centrale. Che però non si fa molte illusioni sulla disponibilità delle banche di passare i tagli ai crediti immobiliari e al consumo che si sono fortemente rarefatti. Un taglio di un punto e mezzo è comunque un segnale forte