La Casa Bianca e i leader democratici del Congresso hanno raggiunto questa notte un accordo preliminare sul pacchetto di aiuti da 15 miliardi di dollari di prestiti governativi alle case produttrici di automobili. Il provvedimento potrebbe essere votato oggi stesso dal Congresso. Uno degli elementi chiave del piano di aiuti a Gm e Chrysler è la nomina di uno «Zar dell'auto» per la supervisione della ristrutturazione dell'industria automobilistica che, secondo le anticipazioni dello speaker della Camera Nancy Pelosi, dovrebbe essere l'ex governatore della Fed, Paul Volcker.
La figura dello Zar dell'auto - che di fatto rende la procedura di aiuto molto simile a un commissariamento - nasce come garanzia: secondo Bloomberg se entro il prossimo 31 marzo Gm e Chrysler non presenteranno un piano di ristrutturazione verrà aperta la procedura Chapter 11 del Bankruptcy, aprendo la strada al fallimento (il titolo 11 "Bankruptcy" dello United States Code disciplina la legge fallimentare negli Stati Uniti).
«Il lavoro bipartisan ha dato i suoi risultati» ha annunciato ieri sera Carl Levin, senatore democratico del Michigan, lo stato chiave delle «Big Three» dell'auto Usa. Gli aiuti consentiranno a General Motors e Chrysler di avere finanziamenti a breve per i prossimi tre mesi ed evitare così la bancarotta. La Ford potrebbe ricevere aiuti se la situazione dovesse peggiorare.
La strada per l'approvazione del pacchetto non è certo in discesa. Il passaggio al Senato è incerto, visto che i Democratici avranno bisogno di almeno dieci voti da parte dei Repubblicani, che già nei giorni scorsi, guidati dal presidente George Bush, avevano espresso più di una perplessità sul piano di aiuti.