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ENI-LIBIA-1/ Una presenza lunga cinquant'anni

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6 DICEMBRE 2008


La presenza Eni in Libia risale al 1959, quando l'Agip ottiene dal Governo libico la Concessione 82, localizzata in un'area molto impervia e di difficile accesso, nel deserto del Sahara sud-orientale, in una zona abbandonata negli anni '50 da altre compagnie. Qui, nel 1965, viene scoperto il giacimento ad olio Rimal. Nel 1966 è raggiunto un secondo accordo per la Concessione 100, un'area adiacente a quella della Concessione 82 nella quale, nel 1968, viene scoperto il campo giant di Bù Attifel. L'Eni in base alla cosiddetta 'Formula Matteì stipula un 'joint venture agreement' con la National Oil Corporation (Noc), l'azienda di stato libica, alla quale cede il 50% di tutti i suoi diritti e obblighi relativi alle due Concessioni 82 e 100. Nell'ottobre del 1972 il giacimento entra in produzione, raggiungendo nel giro di pochi anni un livello di 200 mila barili di petrolio al giorno. All'inizio degli anni '70 la Libia rappresenta il maggior produttore petrolifero africano con oltre 3 milioni di barili al giorno, e l'Eni diviene la maggiore società petrolifera
straniera operante nel Paese. Nel 1974 viene concluso un contratto del tipo Exploration and Production Sharing (Epsa 74) riguardante aree onshore e altre aree al largo di Tripoli di
cui è titolare la Noc. Nel 1976 le attività esplorative portano alla scoperta del campo di Bouri, entrato in produzione nel 1988. Nel 1997 viene effettuata un'altra importante scoperta
nell'area NC-174, nel Bacino di Murzuk, a sud ovest del Paese, che ha portato all'avvio della produzione del giacimento a olio Elephant nel gennaio 2004. Infine, la conclusione tra l'Eni e
la NOC di ulteriori accordi minerari e accordi riguardanti la commercializzazione del gas naturale e di idrocarburi liquidi, tra il 1996 e il 1999, consente l'avvio del progetto di sviluppo congiunto del giacimento a gas, a olio e condensati di Wafa, situato a 520 chilometri a sud ovest di Tripoli, e della struttura C (Bahr Essalam), nel permesso NC-41, situata nell'offshore mediterraneo, 110 chilometri a nord di Tripoli. Le riserve recuperabili in quota Eni ammontano a circa 950
milioni di barili di olio equivalente. Tale progetto ha comportato notevoli investimenti sia per la realizzazione degli impianti di trasporto e trattamento dell'olio, del gas e dei condensati presso Wafa e presso la città di Mellitah sulla costa libica, sia per la costruzione del gasdotto sottomarino da 32 pollici, lungo 520 chilometri, che collega Mellitah alla Sicilia. I lavori di posa del gasdotto di proprietà della Greenstream B.V., la compagnia posseduta da Eni e Noc, sono iniziati nell'agosto 2003 e sono stati completati nel corso del 2004 dal mezzo navale della Saipem Castoro 6. Tale prestigiosa opera si è aggiunta ai numerosi progetti realizzati nel corso degli anni nei settori dell'ingegneria e costruzioni dalle consociate Snamprogetti e Saipem, che hanno consentito alla
Libia di destinare regolarmente grandi quantitativi di idrocarburi in Italia.

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