ILSOLE24ORE.COM > Notizie Finanza e Mercati ARCHIVIO

La requisitoria del Pm Greco / 1

Pagina: 1 2 3 4 di 4 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci

Il crollo della finanza internazionale a cui stiamo assistendo in questi giorni, che ha fatto sparire il settore delle banche d'affari in pochissimo tempo - questi padroni del mondo di questi ultimi trent'anni: non esistono più le banche d'affari famose americane! - è a mio avviso la migliore dimostrazione che l'intuizione che la Procura di Parma e la Procura di Milano hanno avuto nel 2003 era giusta. Come era giusta la conseguente decisione di considerare le banche corresponsabili del crack della Parmalat.
Questo processo ha accertato documentalmente che le banche hanno collaborato all'informazione al mercato, direttamente e indirettamente, tutti i giorni e tutte le notti, con informazioni false, con operazioni la cui apparenza era diversa dalla sostanza o dalla finalità e con altri artifici. Hanno consapevolmente mantenuto in vita un titolo che doveva andare in default già da molti anni e forse non aveva nemmeno diritto a esistere dall'inizio. È di tutta evidenza che la Parmalat non poteva resistere un solo giorno senza questa rete di complicità e di coperture totali e globali.
La favoletta, alla quale non credono più nemmeno i bambini, della inconsapevolezza o della buona fede delle banche, è miseramente crollata. Fino all'ultimo giorno la Parmalat è stata un'occasione di guadagno, anzi, più andava male e più faceva fare profitti. Non è un caso che nelle mail di Citibank, se non sbaglio, la Parmalat sia stata definita "la gallina dalle uova -marce - d'oro". "Marce" ce lo aggiungo io richiamando la famosa frase di Loss:..."Non è importante se io vendo un uovo marcio, importante è che lo dica". L'hanno anche definita "un cliente di platino". L'8 dicembre l'analista di Citibank invitava il mercato a comperare le azioni Parmalat, peccato che in quello stesso periodo, anzi quasi 15 giorni prima, la Citibank avesse chiesto il rientro delle proprie esposizioni. Il 12 novembre l'analista di Bank of America, questo onesto personaggio che citerò più volte, che si chiama Mike Vasilache, ha definito in uno studio mandato al mercato la vicenda Parmalat come "un brutto film di mafia" e nello stesso tempo però Bank of America (Bofa) stava cercando ancora di rifinanziare l'operazione brasiliana. Tonna, ce lo ha detto più volte, ha detto che alla sua porta c'era la fila di bancari e banchieri, tant'è che lui si permetteva, e lo abbiamo visto nelle mail, di maltrattarli costantemente.
Ma perché le banche continuavano a dare credito a una società che sapevano in stato di decozione, da anni chiacchierata perché opaca, malvestita, con bilanci incomprensibili e contradditori e che era nota per la scarsa trasparenza informativa?
Il sistema bancario sapeva perfettamente che la Parmalat non aveva una lira. Alla Centrale dei Rischi gli affidamenti erano tutti esauriti, ma la Parmalat comunicava al mercato che li aveva impiegati al 50 per cento. E questo lo hanno rilevato tutti gli analisti bancari italiani, lo abbiamo dimostrato con le produzioni che abbiamo effettuato. Il sistema bancario sapeva...che la Parmalat ricorreva a derivati speculativi, nel 2003, per fare cassa, perché non c'avevano una lira. E guarda caso questi derivati speculativi li faceva con quelle stesse banche che erano lead manager (capofila, n.d.r.) nelle emissioni e che continuavano a "spacciare" i bond della Parmalat. Il sistema bancario sapeva che ricorreva alle Riba false, alle ricevute bancarie false, per fare cassa.
Tutte le banche italiane e non solo, per esempio Citibank..., avevano contezza di queste evidenze. Tutto il sistema bancario sapeva che la Parmalat non aveva i soldi per rifinanziare e ripagare il debito: su 20 emissioni, 20 operazioni strutturate fatte con Bank of America, 16 sono servite per ripagare il debito; l'indebitamento è aumentato con queste operazioni, ma l'esposizione diretta di BofA è rimasta costantemente la stessa.
Signor Presidente, a differenza dei comuni cittadini, ai quali le banche chiedono il rientro se non pagano una rata di un forno a microonde, o quando gli erogano un mutuo gli fanno delle due diligence (valutazioni, n.d.r.) - queste, sì, serie e costose -, per la Parmalat le porte erano sempre aperte, poiché il rischio Parmalat veniva immediatamente trasferito al mercato. Abbiamo letto le mail :"Non dobbiamo tenere questa posizione un giorno di più"...; guardate le notes (in questo caso le obbligazioni, n.d.r.) acquistate da Bank of America, dove, contestualmente all'acquisto, [la banca] compra dei credit default swap, ma mica lo dice al mercato: al mercato presenta la Parmalat come una società solida, liquida e in sviluppo. Ma lo stesso giorno in cui compra le notes compra anche gli strumenti di copertura e questo, se andate a vedere la giurisprudenza americana nel caso Worldcom, viene visto come un segno di grossa scorrettezza.
Per non parlare poi dei prodotti finanziari che sono stati rifilati alla Parmalat: io non voglio fare la solita battuta trita e ritrita che la Parmalat faceva latte e derivati del latte e non derivati finanziari, l'abbiamo detto un sacco di volte e ci è piaciuta, però la verità è che alla Parmalat hanno venduto tutte quelle schifezze di cui oggi parlano i giornali.
Ho fatto qui un elenco, giusto a titolo esemplificativo: programma di cartolarizzazione crediti commerciali, Parmalat ce l'aveva; credit link notes, Parmalat ce l'aveva; credit default swap, Parmalat ce l'aveva; asset backed securities, Parmalat ce l'aveva; swap su tassi e cambi con opzioni implicite, Parmalat ce l'aveva; zero coupon swap, Parmalat ce l'aveva; lease back finanziari, Parmalat ce l'aveva; veicoli speciali..., Parmalat ce l'aveva; convertibles notes con strutture particolari, Parmalat ce le aveva. Cioè...questi...che oggi vengono definiti "titoli tossici" a Parmalat glieli avevano rifilati...
  CONTINUA ...»

Pagina: 1 2 3 4 di 4 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.