L'industria petrolifera ha «bisogno di cooperazione, nell'interesse di una stabilità dei prezzi di cui beneficeranno produttori e consumatori». Così l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, a Riyadh, capitale dell'Arabia Saudita, per partecipare al Global Competitiveness Forum.
«Così come i consumatori hanno bisogno di stabilità nell' offerta - ha spiegato il numero uno del cane a sei zampe - i produttori necessitano di una domanda stabile. E tutto il mondo ha bisogno di assicurare un uso razionale ed efficiente del petrolio». Scaroni ha ricordato come il settore petrolifero oggi, «con il petrolio che ha raddoppiato il suo valore nei 9 mesi fino a luglio 2008 (a 147 dollari al barile, ndr) e ne ha perso i 2/3 nei successivi 6 mesi, sta vivendo una turbolenza senza precedenti».
Tormentata da tre diversi fattori che l'hanno destabilizzata negli ultimi tempi (complice la scarsa qualità dei dati, la ricorrenza delle teorie sull'esaurimento delle scorte, la speculazione), l'industria petrolifera necessita oggi - ha sottolineato l'ad di Eni - di una nuova forma di cooperazione: l'idea, ha detto, «potrebbe essere quella di lavorare verso un nuovo ambito contrattuale in grado di assicurare ai produttori di poter contare su una domanda stabile per il loro petrolio, che li porti quindi ad avere entrate stabili. Forse prendendo spunto dalle strutture contrattuali take-or-pay, piuttosto comuni nel mercato del gas».
Una soluzione del genere, ha spiegato ancora Scaroni, «darebbe ai produttori incentivi ragionevoli per investire nella capacità di esplorazione e produzione per il beneficio dei consumatori, senza la paura di essere presi in contropiede dal ribasso dei mercati e assistere così al crollo del rendimento sugli investimenti. Su questa linea - ha aggiunto Scaroni - avrebbe anche senso escogitare qualche sorta di remunerazione per la capacità in eccesso, seguendo l'esempio di ciò che accade nel mercato elettrico».
La forma e la natura esatte di un nuovo modello per l'industria petrolifera, ha concluso l'ad dell'Eni, «avrebbe bisogno di essere discussa molto attentamente. Ma è nell'interesse di tutti rinunciare ai propri interessi di breve periodo e lavorare a un compromesso. Così come i consumatori hanno bisogno di stabilità dell'offerta, i produttori necessitano di una domanda stabile».