ILSOLE24ORE.COM > Notizie Finanza e Mercati ARCHIVIO

Sap teme la crisi e annuncia 3.000 tagli «preventivi»

di Mario Cianflone

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
28 gennaio 2009

Dopo la guerra preventiva, arrivano i licenziamenti preventivi. Ecco l'ultimo frutto - amaro - della crisi economica globale che sta divorando ricchezze finanziarie, patrimoni industriali e, soprattutto, l'inestimabile capitale umano fatto di competenze, conoscenze e capacità di lavorare e produrre, a sua volta, altra ricchezza.
Il 2009 sarà un anno duro anche per l'hi-tech, per il software, per l'hardware e i servizi. Senza dubbio, ma molte aziende, comprese quelle in attivo, avviano tagli anche massicci al proprio personale. Gli esempi, tra le stelle di prima grandezza, non mancano: Microsoft è un caso lampante di azienda con i conti in attivo ma che fa ugualmente partire la scure dei tagli al personale. Così ha fatto anche Caterpillar in un settore diverso. Migliaia di persone perderanno il lavoro.
L'ultimo caso in ordine di tempo, non riguarda un malandato costruttore di computer o una multinazionale dell'elettronica in profondo rosso. Si tratta, invece, del numero uno al mondo del software per le imprese: la tedesca Sap. Il colosso europeo dei programmi gestionali ha annunciato che taglierà 3.000 posti di lavoro, tra i suoi circa 52.000 addetti in 50 Paesi del mondo.

No, non è un mero e asettico dato contabile: è, bensì, un dramma per migliaia di famiglie, una tragedia sociale che, presto o tardi, si trasformerà in altre tragedie e altre crisi. Chi non ha soldi e certezza per il futuro non spende e non compra, così quelle imprese, soprattutto quelle con i bilanci in utile, quelle che avrebbero più di altre la possibilità di supportare la bufera economica, si troveranno a loro volta a non vendere i prodotti o i servizi che producono.
Sap, punta di diamante tedesco del software, unica azienda europea in grado di affrontare a testa alta giganti come la tradizionale rivale americana Oracle, ha chiuso l'intero 2008 con una crescita del 13 per cento sul fatturato, a 11,6 miliardi, mentre gli utili registrano una contrazione pari al 2%, sempre a livello di intero esercizio, per un totale di 1,888 miliardi di euro.

Il giro d'affari generato dalla vendita del software è cresciuto del 6% a 3,6 miliardi, mentre quello generato dai servizi vede un balzo del 14% a 8,4 miliardi. Sempre nel 2008 l'utile operativo è cresciuto del 4 per cento a 2,8 miliardi. Il margine operativo si attesta a 24,6% in leggero calo rispetto al 267,7 di un anno fa.
Nel quarto trimestre il fatturato cresce complessivamente dell'8%, ma cala quello direttamente generato dalla vendita di applicativi gestionali (-7%) mentre gli utili netti sono in netto rialzo (+13%) a 850 milioni di euro.

Non sembrano certo i numeri, vista anche la crescita a due cifre del giro d'affari, di un'azienda in crisi. Tuttavia i vertici della corazzata di Walldorf hanno deciso di sopprimere migliaia di posti di lavoro. Da questa ristrutturazione conta di ottenere risparmi per 300-350 milioni di euro a partire dal 2010.
I tagli, oltretutto, hanno entità tale da sorprendere analisti e dipendenti, che si aspettavano solo un leggero sfoltimento dovuto alla sovrapposizione di posizioni con l'acquisita Business Objects, colosso mondiale dei software per l'analisi dei dati. Non è noto quali Paesi saranno colpiti e in che misura. Ma nessuna "country" pare essere al sicuro dalla scure del co-Ceo Henning Kagermann.
I motivi dei tagli sembrano avere una natura decisamente preventiva. L'industria dell'information technology business si attende un vero tsunami nei prossimi mesi. La crisi, infatti, ha praticamente azzerato la propensione delle imprese a investire in Ict, oltre ad aver, di fatto, cancellato alcuni grandi clienti (le banche per esempio), dal portafogli di Sap e delle altre major dell'industria del software, dell'hardware e dei servizi It per le imprese.

Le prospettive dunque non sono certo rosee, tuttavia Sap controlla circa il 33% del ricco mercato delle applicazioni business, un comparto strategico che vale circa 40 miliardi di dollari. Questo settore subirà inevitabilmente una contrazione - gli analisti sono concordi - a causa del downturn dell' economia, ma non scomparirà e il dubbio che i tagli siano per lo più preventivi resta.

Sap vuole anche sfoltire per cercare di mantenere i propri utili e magari investire, perché un'azienda hi-tech senza ricerca "fresca" non va da nessuna parte. E sei i clienti di Sap, così come quelli di Oracle, smettono di investire in information technology non soltanto fermano un mercato grande e importante, ma si precludono, a loro volta, il futuro, perché l'It non è una spesa da tagliare ma un driver fondamentale per generare vantaggio competitivo.

E alla luce delle difficoltà attese per i prossimi mesi, Sap non si sbilancia a fare previsioni per il 2009 a fronte di un 2008 terminato in affanno. E lo stesso Kagermann a dirlo, sostenendo che "il 2008 è stato a due facce, in cui l'avvio positivo è stato seguito da un secondo semestre estremamente difficile".
E se i tempi si fanno duri, la prima misura pare essere sempre quella dei tagli con buona pace del ruolo sociale delle imprese, le quali hanno - è vero - lo scopo di fare profitti ma anche quello di contribuire alla crescita. E in fondo i dipendenti sono consumatori: senza il loro reddito da lavoro si fermano i consumi e le imprese ne soffriranno ulteriormente. Ed è questo un corto circuito, tanto più esplosivo se le aziende che "sopprimono" migliaia posti di lavoro dispongono di casse solide e mostrano bilanci in attivo.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.