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Bond, picchi storici per lo spread
tra titoli tedeschi ed Eurozona

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13 gennaio 2009
I rating sovrani del G7

Nuovo allargamento degli spread tra i rendimenti dei titoli di stato tedeschi (Bund) e quelli degli altri paesi dell'Eurozona. Il differenziale tra il Bund decennale e BTp si è portato a ridosso dei massimo storici dall'introduzione dell'euro.

Si è registrata soltanto una leggera riduzione dopo la conferma del rating della Repubblica Italiana da parte di Standard & Poor's. Il differenziale di rendimento sulle scadenze decennali di riferimento (gennaio 2019 per il Bund e marzo 2019 per il BTp) si è portato a circa 154 punti base dopo che in mattinata lo spread aveva toccato nuovamente il massimo dall'introduzione dell'euro a 157 punti base, come a fine dicembre. Peggio dell'Italia hanno fatto la Grecia con 241 punti e l'Irlanda con 157. Nuovo picco storico per la Spagna dove lo spread è salito a 98 punti.

Ancora a proposito dell'Italia la decisione di S&P, secondo gli operatori, ha avuto comunque scarso impatto dal momento che un downgrade dell'Italia era giudicato improbabile. «I movimenti di oggi - ha commentato un trader - sono più che altro legati all'asta di domandi sul medio e lungo termine».

L'allargamento degli spread tra la Germania e il resto dell'Eurozona dipende da numerosi fattori. Innanzitutto l'avversione al rischio favorisce i titoli del debito pubblico tedesco che fanno capo alla maggiore economia dell'area euro, che gode - anche nel giorno del lancio del secondo pacchetto di stimolo all0'economia da 50 miliardi di euro - del massimo merito di credito (rating AAA). Ci sono poi gli scenari prossimi venturi sul rischio sovrano. Le analisi delle agenzie di rating hanno posto sotto osservazione la Grecia, che potrebbe perdere il rating di singola A, mentre Irlanda e Spagna sono candidate a perdere la tripla A.

Da non trascurare, inoltre, il fatto che c'è una forte pressione dal lato dell'offerta di titoli pubblici: soltanto questa settimana le emissioni di titoli di stato dell'Eurozona supereranno quota 20 miliardi e nel corso del 2009 si prevede un balzo da 500 a 1000 miliardi. Gli Stati stanno ricorrendo al mercato dei capitali per finanziare i piani di intervento pubblico contro la recessione. Questa settimana raccoglieranno fondi Belgio Olanda,Germania, Italia e Spagna. Fuori dall'Eurozona, il Regno Unito, con almeno 3 miliardi di sterline.

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