«Il sistema di supervisione dei mercati finanziari deve essere rivisto alla luce delle ultime esperienze». Ad affermarlo è Lorenzo Bini Smaghi membro del board della Banca centrale europea che sottolinea la necessità che «questa supervisione sia affidata alla Bce. Non abbiamo bisogno di una nuova istituzione - dice parlando di fronte alla Commissione economica e monetario del Parlamento europeo - siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità».
Bini Smaghi non manca di sottolineare che «la gente sta soffrendo per le conseguenze della crisi e si aspetta ora che i loro leader attacchino le cause stesse della crisi». Di qui la necessità di un maggiore coordinamento «che è credibile - sono ancora le sue parole - solo se basato su una istituzione che assicuri fiducia, indipendenza ed efficacia nel decidere».
Bini Smaghi, nel suo intervento, fa riferimento ad alcune critiche secondo le quali «affidare questo compito di supervisione alla Bce rafforzerebbe considerevolmente i suoi poteri e la sua influenza, con uno sbilanciamento rispetto alle altre istituzioni. Questo compito non sarebbe d'altra parte previsto dal trattato». Alla prima critica, Bini Smaghi risponde di vederla «più come un pretesto che come un argomento reale», pur ammettendo di non essere nella posizione migliore per dare una valutazione. Per quanto riguarda la seconda, «sarebbe irresponsabile aspettare una modifica del trattato attraverso le normali procedure di revisione se lo stesso risultato potrebbe essere raggiunto senza».