Un altro uomo d'oro della Pirelli scala la classifica dei compensi pagati nel 2007 ai dirigenti delle società quotate in Piazza Affari. L'ingegnere nucleare Luciano Gobbi ha lasciato il gruppo guidato da Marco Tronchetti Provera con 6,36 milioni lordi di buonuscita. Ma comprendendo il bonus di 544mila euro e altre voci i suoi compensi complessivi hanno raggiunto 8,044 milioni lordi.
Si colloca così al settimo posto della classifica dei top manager di società quotate per il 2007, elaborata dal Sole 24 Ore, anticipata ieri con i primi venti in graduatoria.
Il carneade della Pirelli, nato a Piacenza nel 1953, diventato direttore generale per la finanza nel novembre 2006, ha scavalcato il presidente della Fiat e della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, il quale ha percepito 7,097 milioni lordi tra stipendio e bonus, più 24.700 euro dal cda della Tod's.
Davanti a Gobbi c'è Gabriele Galateri di Genola, dal 3 dicembre presidente di Telecom Italia. Per questa carica non è ancora stato fissato il compenso. Secondo il progetto di bilancio 2007, nel primo mese Galateri ha percepito 9mila euro lordi. La stessa somma è stata riconosciuta in dicembre al nuovo amministratore, delegato Franco Bernabè.
Galateri ha ricevuto ben altra somma alla scadenza dell'incarico di presidente in Mediobanca: 11 milioni lordi tra stipendio (2,05 milioni), bonus (950mila) e «altri compensi» (8 milioni).
In testa alla classifica si conferma l'ex a.d. di Capitalia Matteo Arpe (37,4 milioni lordi con la buonuscita). Secondo è l'ex presidente Cesare Geronzi (24 milioni, di cui 20 di premio). Terzo Riccardo Ruggiero con 17,277 milioni, ex Telecom.
La classifica non è definitiva perché mancano i dati su alcuni gruppi con stipendi pesanti. Mancano tra gli altri Unicredit (Alessandro Profumo nel 2006 ha ricevuto 6,75 milioni) e le società di Salvatore Ligresti. La primogenita, Jonella Ligresti, nel 2006 era la donna dirigente con lo stipendio più alto d'Italia: 5,08 milioni tra Premafin, Fondiaria-Sai, Mediobanca, Rcs e Capitalia.
È stato un anno d'oro per i dirigenti di imprese quotate, nonostante il rallentamento della Borsa, grazie alle buonuscite e ai premi per le fusioni bancarie, al ribaltone Telecom e ai progressi di molti stipendi. I primi cinque hanno ricevuto 102 milioni, una somma che i primi dieci del 2006 non raggiungevano. I primi venti totalizzano quasi 200 milioni.
Tra questi c'è il presidente francese delle Generali, Antoine Bernheim, al momento dodicesimo con 5,67 milioni lordi, quasi 300mila in più del 2006.
In ascesa Francesco Caltagirone jr., figlio del costruttore romano Francesco Gaetano: 5,155 milioni lordi come presidente di Cementir, 425mila in più del 2006. La sorella, Azzurra, vicepresidente di Caltagirone Editore, ha ricevuto 543.333 euro lordi.
Avanza nel gruppo Benetton Giovanni Castellucci, successore di Vito Gamberale alla guida di Atlantia, ex Autostrade: ha ricevuto 3,44 milioni lordi, di cui 2,43 come bonus. Ha superato il presidente Gian Maria Gros-Pietro, che ha ricevuto 1,14 milioni rispetto ai 3,6 milioni del 2006. Con i gettoni dai cda Edison, Fiat e Seat, Gros-Pietro si attesta a 1,454 milioni, 71mo, ma era 23mo nel 2006.
Al presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, 3,3 milioni, 230mila euro in più del 2006. Nella scuderia Fininvest-Berlsuconi è superato da Maurizio Costa della Mondadori, con 3,33 milioni. Pier Silvio Berlusconi, figlio del leader del Pdl, ha ricevuto 1,449 milioni come vicepresidente di Mediaset, 35mila euro in più del 2006, oltre a 10mila dal cda Mondadori. La sorella Marina Berlusconi ha 515mila euro come presidente di Mondadori, oltre a 35mila euro dai cda di Mediaset e Mediolanum. Nei cda delle tre quotate di Berlusconi c'è Bruno Ermolli, con 66mila euro di gettone complessivo.
Il 2007 ha segnato l'addio alle società quotate della famiglia Romiti. Cesare Romiti ha ricevuto 1,7 milioni all'uscita da Impregilo, il figlio Pier Giorgio 2,35 milioni con l'addio a Gemina.