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Corte dei conti al lavoro,
numerosi i richiami formali

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3 febbraio 2009

La Magistratura contabile sta valutando attentamente il problema relativo all'esposizione al rischio degli enti locali a seguito della sottoscrizione di contratti swap. Dalle numerose perplessità espresse nelle più recenti deliberazioni (già dal 2007 i derivati venivano considerati tra le più preoccupanti criticità degli enti locali) si può capire quanto grave sia la situazione in Italia.

Molti, infatti, sono i Comuni, le Provincie e le Regioni che hanno ricevuto un richiamo formale della Corte dei Conti inerente la gestione finanziaria, prevalentemente legata alle perdite derivanti dai contratti swap sottoscritti. Le varie sezioni regionali, da nord a sud, stanno dando indicazioni chiare. Un punto cardine e topico che si può trovare in quasi tutti gli interventi della Corte riguarda la cosiddetta qualifica di "operatore specializzato" ai sensi dell'art. 31 c. 2, del Regolamento approvato con delibera Consob 1/7/1998 n. 11522. Secondo l'indirizzo espresso da quasi tutte le sezioni, dagli atti emerge "l'assenza all'interno del Comune di professionalità dotate di specifica competenza ed esperienza nella materia delle operazioni finanziarie e che lo stesso non si è avvalso di professionalità esterne" (Del. 127/2008 sez. Veneto), riconoscendo però come positive eventuali azioni volte a sanare, o anche semplicemente approfondire, la situazione.

Allo stato attuale, le amministrazioni che hanno avuto riscontri negativi dall'esperienza "derivati" sembrano però affrontare il problema in maniera ancora troppo superficiale. Spesso infatti gli enti ripongono fiducia nello scenario per cui la recente diminuzione dei tassi di interesse a breve ridurrebbe sia i flussi cedolari pagali alla banca, sia il costo per una eventuale estinzione anticipata, pari al mark to market corrente dello swap, senza quindi comprendere il rischio insito nella tipologia speculativa delle operazioni in essere. L'obiettivo della Corte dei Conti, dunque, appare quello di affiancarsi all'azione del legislatore, analizzando i fattori di criticità dei contratti sottoscritti e la loro conformità alla normativa vigente e, allo stesso tempo, sollecitando azioni concrete volte all'estinzione degli stessi contratti minimizzando i costi di uscita.

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